L’affidamento esclusivo ad uno solo dei genitori rappresenta un’eccezione alla regola generale dell’affido condiviso.
Viene disposto l’affidamento dei figli ad un solo genitori, quando:
- Esiste violenza sui figli da parte dell’altro genitore
- Quando ci sono forti carenze di un genitore sul piano affettivo, ovvero quando questi non provvede alla cura e all’educazione dei figli minori;
- Quando uno dei genitori fa uso di sostanze stupefacenti
- dichiarazione di incapacità di intendere e volere del padre o della madre;
- per mancato versamento dell’assegno di mantenimento da parte del genitore che vi è tenuto;
- per irreperibilità dell’altro genitore.
L’affidamento esclusivo dei figli si può ottenere dal giudice qualora ritenga con un provvedimento motivato che quello condiviso sia contrario all’interesse dei figli. L’unica ragione che può indurre il giudice ad adottare l’affidamento esclusivo è l’interesse dei minori, ossia la necessità di garantire loro un sano sviluppo psicofisico. In genere viene disposto nelle separazioni giudiziali, cioè quelle non consensuali, quando dall’affido condiviso può derivare un grave pregiudizio per i figli, uno dei genitori è inidoneo o incapace di prendersi cura dei minori oppure i minori si rifiutano di rapportarsi con uno dei genitori. Inoltre, bisogna ricordarsi che ai entrambi i genitori devono essere garantite una consuetudine di vita e delle stabili relazioni affettive con i minori ed entrambi devono cooperare nell’assistenza, nell’educazione e nell’istruzione dei figli.
