A cura di Filomena Morino
La camera dà il via libera al testo modificato del Dl “Blocca crediti” 11/2022 e ad un importante proroga: scadrà il 30 settembre 2023 il Superbonus al 110% per spese sostenute per le villette unifamiliari.
Parliamo di unità abitative per le quali è stato già raggiunto il 30% del SAL a settembre dello scorso anno.
Proroga anche per la cessione dei crediti per edifici ex Iacp, Onlus, e per gli interventi coperti dal Sismabonus.
E cosa accade ai crediti incagliati? Vediamo quali sono le novità introdotte dal testo.
Superbonus, detrazione in 10 anni
Per gli interventi agevolati con il Superbonus 110% nel 2022 la detrazione si potrà suddividere in 10 anni su opzione del contribuente.
Chi sceglie questa strada dovrà inserirlo in dichiarazione dei redditi 2023 ed è irrevocabile. La conditio sine qua non è che la rata di detrazione relativa al 2022 non sia già nella dichiarazione dei redditi 2022.
Cessione del credito ancora valido sull’edilizia libera
Le opzioni sconto in fattura e cessione del credito possono ancora essere esercitate su interventi di edilizia libera, agevolati con bonus edilizi diversi dal Superbonus.
Per questi interventi dovranno essere stati effettuati pagamenti, o firmati accordi vincolanti tra le parti , entro il 16 febbraio 2023. In mancanza di contratti o pagamenti tracciabili, il rapporto può essere attestato anche da un’autocertificazione del venditore e dell’acquirente.
Non solo, il testo chiarisce anche che per questa fattispecie non è obbligatorio rispettare le regole sui SAL, previste invece per il Superbonus. L’indicazione delle spese per il visto di conformità è facoltativa.
Superbonus F24 in compensazione
La soluzione di compensare i crediti con gli F24 era stata avanzata per liberare le banche che hanno già esaurito la possibilità di acquisto dei crediti fiscali. In questo modo gli Istituti di credito avrebbero potuto usufruirne direttamente attraverso i pagamenti dei propri correntisti effettuati a mezzo F24.
Tale strada è stata definitivamente bocciata alle camere per “ragioni di cassa”. Il testo prevede però l’istituzione di un veicolo finanziario per la compravendita dei crediti incagliati.
110%: Remissione in bonis e proroga comunicazione opzioni
Cosa succede invece a tutti i crediti maturati nel 2022 che rischiano di rimanere inutilizzati per l’impossibilità di effettuare le comunicazioni all’Agenzia delle entrate entro il 31 marzo 2023? In questo caso il Governo ha previsto una deroga: sarà possibile effettuare la comunicazione anche in assenza della conclusione dell’accordo di cessione con la banca fino a fine novembre 2023. La remissione in bonis prevede il pagamento di una sanzione di 250 euro.
Banche e Buoni del tesoro
Il testo prevede poi una via di uscita per banche, intermediari finanziari e assicurazioni autorizzate ad operare in Italia che hanno esaurito la capienza fiscale a causa dell’acquisto di crediti da Superbonus 2022.
Questi soggetti avranno la possibilità di “rivendere” fino al 10% dei crediti acquistati con emissioni ordinarie di buoni del tesoro poliennali, a partire dal 1° gennaio 2028.
L’iter del testo: cosa succede adesso?
Nel caos Superbonus e crediti fiscali si inseriscono anche i tempi stretti del legislatore. L’approvazione in via definitiva del decreto dovrà arrivare entro e non oltre il 17 aprile pena la decadenza del Decreto stesso.
Che cosa possono fare oggi le imprese in difficoltà? Alcuni istituti di credito, alla luce delle novità appena descritte, si stanno muovendo per riaprire il servizio di liquidazione dei crediti d’imposta in tempi rapidi, tornando a dare liquidità al comparto edile.