26 Aprile 2024, venerdì
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L’Avv. Gennaro Famiglietti nella famiglia Auge con un ruolo di prestigio

Intervista al console Gennaro Famiglietti, senatore Accademico A.U.G.E. che da poco, ha ricevuto un prestigioso incarico nella grande famiglia A.U.G.E.

A cura di Andrea Carboni 

Venerdì 24 febbraio 2023, presso l’Università ”La Sapienza” in Roma, si è svolto il convegno sulle nuove professioni giuridiche, fortemente voluto e organizzato dal rettore A.U.G.E. Prof. Avv. Giuseppe Catapano. 

In tale occasione è entrato a far parte del senato Accademico l’avvocato Gennaro Famiglietti, console della Bulgaria. 

Lo abbiamo intervistato.

Console da oggi anche lei nella famiglia Auge con un ruolo di prestigio e di onore. Ci aiuti a conoscerla?

Sono Console Generale della Repubblica di Bulgaria per il centro sud Italia. Presidente, nonché fondatore dell’Istituto di Cultura Meridionale  e coordinatore della Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia. Quando ho creato l’istituto il mio obiettivo era quello di creare un laboratorio di idee volto alla promozione della cultura e del Mezzogiorno, con un’attenzione ai temi del cattolicesimo. L’istituto è dedicato alle nuove generazioni, a cui offre strumenti utili a crescere come uomini e come cittadini. La FE.N.CO, invece, rappresenta a pieno la mia intensa attività diplomatica e sociale. Con i tanti consoli partecipanti abbiamo promosso numerose iniziative sociali come l’ultima a supporto dell’Ucraina ad un anno dello scoppio della guerra. Ovviamente non potrei fare tutto ciò da solo, devo infatti ringraziare la mia famiglia, mia moglie Rosy e mia figlia Marida, mia grande fonte di ispirazione.

Quali programmi per questa nuova nomina?

Il mio impegno sarà teso soprattutto a creare delle intese con le più autorevoli e prestigiose Università di altri paesi all’interno dei confini dell’Unione Europea ma anche al di fuori di essi.

Nella sua doppia veste di Console e senatore Accademico dell’Auge, sposa il progetto della nuova rete internazionale universitaria e quanto il paese da Lei rappresentato è disponibile allo sviluppo?

Ogni paese presenta le proprie potenzialità ed i propri lati da migliorare. Se osserviamo alcuni dati di studi effettuati in merito agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu riscontriamo che l’Italia ha effettuato notevoli passi avanti e conseguito risultati più che soddisfacenti che hanno posizionato il nostro paese molto bene rispetto alle altre realtà in Europa. Ovviamente come si può immaginare, dopo la pandemia sono emerse nuove criticità in alcuni ambiti sui quali c’è tanto lavoro da fare. Pertanto, con la giusta formazione, il confronto ed un’azione concertata con altri paesi si potranno raggiungere traguardi ambiziosi. Il nostro paese è pronto a cambiare e migliorarsi? Assolutamente si, con un’accurata campagna di sensibilizzazione sui temi più importanti. Per quanto riguarda il paese che io ho l’onore di rappresentare, la Bulgaria, sicuramente lavoriamo per instaurare rapporti di cooperazione con le prestigiose Università di Sofia, Varna, Plovdiv, che nel 2019 è stata, al pari di Matera, capitale della cultura Europea.

Ha ritenuto utile il dibattito del convegno?

Si, estremamente interessante. La qualità dei relatori, dei docenti e delle persone che hanno animato il dibattito ha avuto un impatto forte nel mondo accademico non solo per gli studenti ed i giovani che si avvicinano all’Accademia Universitaria ma ha dato anche un grande contributo alle politiche sociali e culturali del paese.

È importante che tutti i componenti della giustizia dialoghino e che il dialogo sia sempre più proficuo al fine del raggiungimento dell’interesse comune, cosa ha dire al riguardo?

Il dialogo unitamente alla cultura è il primo strumento di risoluzione di una controversia e la giustizia è il campo primo in cui le persone dovrebbero dialogare per il raggiungimento degli interessi comuni. Ovviamente per poter avere un dialogo con qualcuno bisogna avere rispetto dell’altra persona, questo in tutti gli ambiti della vita sociale e quotidiana. Come disse papa Francesco “per dialogare bisogna sapere abbassare le difese, aprire le porte di casa e offrire calore umano”.

Informare per formare … è solo uno slogan?

Credo si tratti di un’affermazione assolutamente corretta e coerente con le sfide che si rinnovano costantemente al giorno d’oggi. Gli innumerevoli cambiamenti ai quali siamo esposti quotidianamente in ogni settore della vita dall’ambiente, la società, il mondo del lavoro, la famiglia, richiedono necessariamente un cambio di rotta e soprattutto l’abbandono di vecchi retaggi culturali che ci lasciano ancorati al passato. C’è bisogno, al giorno d’oggi, di una visione chiara sugli obiettivi da raggiungere e sulle nuove destinazioni che si presentano davanti ai nostri occhi. Informare implica alla base la valorizzazione del capitale umano in ogni ambito al fine di facilitare la riorganizzazione territoriale, lavorativa sociale e delle comunità. In linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco bisogna promuovere la cultura della sostenibilità per un cambiamento di mentalità, di professionalità e di identità collettiva.

Nuove professioni in una società contemporanea, una soluzione per contrastare anche la povertà?

Le professioni che il mondo di oggi ci offre sono ormai completamente differenti rispetto a quelle di 50 anni fa. La digitalizzazione ha portato alla scomparsa di molte professioni e ha sconvolto in generale tutto il mondo del lavoro. Ovviamente ad oggi ci dovrebbe essere una riqualificazione del personale sul lavoro affinché nuove professioni contrastino la povertà. Il processo sarà molto lungo ma nell’immediato credo che prima che nuove professioni possano ridurre la disoccupazione ci vuole un lungo processo di formazione affinché i “nuovi professionisti” siano in grado di svolgerle.

Un messaggio per i nuovi giovani professionisti

Il messaggio che mi sento di dare ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro è quello di non mollare mai, di prendersi il tempo per capire cosa gli sta a cuore e di non spaventarsi di fronte alle nuove sfide. I giovani di oggi si trovano in un ambiente di lavoro altamente competitivo ma devono sempre credere in loro stessi e cercare di dare il meglio coltivando un sogno. Con una visione chiara, determinazione, coraggio e tanto impegno riusciranno a realizzare ciò che più desiderano.

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