29 Marzo 2024, venerdì
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Sorrento. Nasce la Pastorale del Turismo

A cura di Ionela Polinciuc

A Sorrento, una nuova iniziativa per contrastare l’overturism e favorire la sostenibilità: nasce cosi la Pastorale del Turismo.

Riportiamo integralmente il comunicato stampa riguardante l’annuncio nel corso del convegno promosso dall’associazione Aria Nuova Penisola Sorrentina e dall’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia.

” Una task force formata da delegati diocesani e da esperti laici, per costituire una Pastorale del Turismo, con la volontà di suggerire ad istituzioni, sindacati ed associazioni, la strada da percorrere per contrastare gli effetti dell’overtourism in penisola sorrentina, ed indirizzare l’attività di accoglienza turistica verso i valori dell’incontro e della crescita della persona, nell’ambito di un turismo sostenibile, attento alla qualità della vita delle comunità locali e dell’ambiente. L’annuncio giunge nell’ambito del convegno dal titolo “La Penisola Sorrentina e il turismo del terzo millennio. Overtourism e sostenibilità” ospitato al Palazzo Municipale di Sorrento, promosso dall’associazione Aria Nuova Penisola Sorrentina e dall’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia e patrocinato dai Comuni di Sorrento, Massa Lubrense, Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense, e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II.”Come amministrazione siamo impegnati quotidianamente a conciliare le attese di imprese e lavoratori, con le esigenze dei cittadini ed il rispetto dei nostri ospiti – ha sottolineato il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola – Un rapporto complesso, per le ragioni e gli interessi in campo. Sul fronte della mobilità stiamo lavorando, insieme agli altri Comuni e con il coordinamento della Prefettura, per affrontare la nuova stagione turistica, limitando il più possibile i disagi. Proseguendo, nel contempo, il dialogo con Governo e Regione, rinsaldato in occasione degli Stati Generali del Turismo, per dotarci di strumenti legislativi in grado di affrontare le sfide che ci attendono, nell’esclusivo interesse delle nostre comunità”.  “Il turismo interpella anche la Chiesa – ha evidenziato Francesco Alfano, arcivescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia – Non possiamo stare a guardare ciò che accade sotto i nostri occhi, senza domandarci come essere testimoni della novità e della bellezza del Vangelo. Dai lavoratori agli imprenditori, dagli amministratori ai politici, dagli operatori pastorali alle comunità cristiane: a tutti è chiesto di porre attenzione alle persone che accogliamo ed incontriamo, in un momento di vacanza e di svago, perché il dialogo sincero e cordiale possa contribuire a costruire legami di vera fraternità, nella giustizia e nel rispetto di tutti. Per la nostra penisola è una vocazione naturale, che nasce dalla straordinaria ricchezza ambientale e culturale che custodiamo”.L’overtourism, è stato osservato, si può governare decongestionando le aree che ne sono colpite, operando prima con un’adeguata organizzazione del territorio, che sottintende anche una più qualificata offerta dei servizi, ed una razionale programmazione degli arrivi. Ne è convinto il presidente dell’associazione Aria Nuova Penisola Sorrentina, Michele Guglielmo.  “La rapidità con la quale si è esteso il fenomeno dell’overtourism ha colto impreparati la politica e le amministrazioni periferiche – ha aggiunto – Il risultato è stato, sul territorio, uno sviluppo incontrollato che crea disagio alle comunità, soprattutto alle frange più deboli della popolazione. Dalla proliferazione di b&b illegali, che stanno trasformando in senso negativo la vivibilità dei centri storici, e costretto tante famiglie a trasferirsi altrove, ai problemi del traffico e dei trasporti, dalla Circumvesuviana, protagonista in queste ore dell’ennesimo  incidente e dei conseguenti disservizi, alle vie del mare, che si dovrebbero risolvere con una migliore organizzazione, e facendo ricorso alle più moderne tecnologie”.  Digitale, interventi infrastrutturali e formazione degli addetti ai lavori,  anche le priorità indicate da Gino Acampora, imprenditore alberghiero e tour operator.  “Una ricetta che ha bisogno di due ingredienti fondamentali per essere efficace – ha avvertito – Perseguire la qualità ed imparare a fare squadra”. Dove esiste il fenomeno di sovraffollamento, è emerso dagli interventi, si apre anche un conflitto tra i residenti e i turisti. Per Annunziata Berrino, docente di Storia contemporanea alla Federico II, infatti, territori che hanno fortuna turistica sono quelli nei quali la qualità della cittadinanza è altissima e il buon equilibrio tra pubblico e privato crea un contesto regolato, dove l’armonia tra ambiente, residenti ed ospiti risulta naturale. “Non frutto di improvvisazione e spontaneismo – ha proseguito – ma di un’abile, colta e sensibile contrattazione politica tra interessi privati e interessi comuni, tra tutela della persona e tutela dell’ambiente, tra crescita economica e crescita culturale. Se il turismo organizzato incontra molto poco la realtà dei territori, è perché i turisti camminano su itinerari protetti. Residenti ed ospiti chiedono gli stessi diritti di cittadinanza: la qualità della vita, il rispetto dell’ambiente, la tutela del lavoro. Da sempre è questo il turismo che non crea eccessi e squilibri, e che porta una ricchezza duratura e diffusa”.Sulla stessa linea, don Salvatore Iaccarino, delegato diocesano. “L’attività turistica, quale vera e propria industria economica, va svolta secondo principi di equità e di trasformazione sociale – ha detto – Ciò avviene, ad esempio, quando vengono rispettati i diritti sul lavoro degli addetti del settore e quando il turismo stesso, come attività del tempo libero e dello svago, si svolge nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e della dignità delle persone. Accoglienza turistica, quindi, per trasformare gli spazi civili, l’ambiente sociale e urbano, nella valorizzazione delle identità, nel giusto bilanciamento tra conservazione delle radici e offerta di servizi”.Per Sergio Beraldo, docente di Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Napoli Federico II, il turismo è oro. “Ma anche argento, bronzo o piombo – ha affermato – Il turismo può generare ricchezza o disastri. Come ogni fenomeno che la cui anima risieda nei comportamenti umani, ha il volto evangelico dei cherubini e quello mefistofelico del disordine scomposto. Per generare ricchezza, salvaguardando la bellezza, deve essere governato. E, come ogni fenomeno umano, sottoposto alla grazia dell’intelligenza”

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