27 Aprile 2024, sabato
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Pacchi fermi in dogana:Dalla rubrica A.U.G.E.,Dott.Massimo Greco (doganalista) ci risponde

A cura di Ionela Polinciuc

Dott. Massimo Greco: PACCHI FERMI IN DOGANA: COSA SIGNIFICA E COME COMPORTARSI?

Quando parliamo di spedizioni di collettame a mezzo pacchi, ci riferiamo nella maggior parte dei casi a spedizioni effettuate a mezzo servizio postale nazionale, o con l’utilizzo di corrieri internazionali tipo DHL/TRACO/FEDEX, per fare un esempio non esaustivo.

Questo tipo di spedizioni, prendono in considerazione beni di modico valore, peso e volume, tali da giustificare l’utilizzo del servizio in questione, che però possono riguardare sia transazioni tra privati sottostanti a rapporti non commerciali, sia vere e proprie transazioni commerciali tra operatori professionali B2B (business to business).

In entrambi i casi, i beni, se indirizzati al di fuori del territorio unionale, o se provenienti dal territorio extra unionale, sono subordinati all’assolvimento delle operazioni doganali, volte a salvaguardare il diritto dell’erario nazionale (per l’iva), ed il diritto tributario dell’unione (riguardo all’eventuale dazio da pagare).

Ma non è solo questo l’aspetto rilevante, dato che, i beni che transitano attraverso le frontiere unionali, devono assolvere e rispettare anche tutte le normative previste dalla UE in ambito di: sicurezza alimentare, tutela del made in, tutela del consumatore relativamente alla eventuale normativa CE da rispettare, tutela ambientale relativamente alla normativa sui rifiuti, normativa “dual use” e quanto altro possa pregiudicare gli interessi dell’Unione Europea e dei cittadini unionali, sia in termini di sicurezza che in termini fiscali.

Quindi è abbastanza frequente che il pacco che attendiamo, o il pacco che inoltriamo resti bloccato per così dire “in dogana” nell’attesa del completamento dell’operazione di sdoganamento o nell’attesa del completamento della documentazione a corredo.

Iniziamo col dire che per i pacchi, ma in genere per tutte le spedizioni internazionali, è improprio il termine “fermo in dogana”, dato che le spedizioni a mezzo corriere internazionale ed a mezzo plichi postali, sicuramente seguono un canale di preferenza nell’assolvimento delle formalità doganali, data la celerità del servizio di trasporto reso. Quindi le nostre spedizioni saranno sempre ferme presso i magazzini di temporanea custodia o presso i luoghi approvati degli spedizionieri vettori (POSTE ITALIANE/DHL/FEDEX ecc.), in attesa della conformità della dichiarazione da parte degli uffici doganali preposti, o del rigetto della stessa.

Quindi arriviamo al nodo del quesito, ovvero come comportarsi in caso di blocco del pacco in attesa della conclusione dello sdoganamento?

Prima di tutto c’è da dire che non bisogna mai arrivare a questa, che comunque è una fase patologica della spedizione, anche se tra privati e di modico valore, informandoci preventivamente sulla normativa da rispettare per l’inoltro o la ricezione di un collo dall’estero, magari affidandoci ad un doganalista, tecnico esperto della materia doganale.

Ma in caso che questo accada, la prima cosa da fare è chiamare il corriere che ha effettuato la spedizione ed informarsi sulle richieste effettuate dagli organi doganali, quindi se è nelle nostre competenze, fornire la documentazione e/o informazioni supplementari agli organi doganali, oppure, e questa è sempre la scelta migliore incaricare un doganalista di interfacciarsi con gli organi doganali unionali, per la risoluzione del problema.

Solo in questo caso, entreremo in possesso del nostro ambito “pacco”.

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