26 Aprile 2024, venerdì
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Messico: Con l’arresto del re delle anfetamine “El Raton”, esplodono le proteste dei narcos

Messico: Con l’arresto del re delle anfetamine “El Raton”, esplodono le proteste
dei narcos.

A cura di Di Mambro Dolores – Docente e Pedagogista

All’alba di giovedì 5 gennaio nel cuore dell’area di Sinaloa i soldati messicani, aiutati
probabilmente dall’intelligence USA, con un’azione pianificata, hanno catturato Ovidio Guzmàn
Lòpez detto “El Raton” figlio del leader del cartello di Sinaloa, Joaquin “El Chapo” Guzman, il più
famoso trafficante di droga del mondo che al momento sta scontando l’ergastolo.
Trasportato in elicottero nel carcere di massima sicurezza di Altiplano.
Dopo sei mesi di sorveglianza speciale portati avanti dalle forze dell’ordine nazionali. Sulla sua
testa dell’uomo gli Stati Uniti avevano messo una taglia di 5 milioni di dollari, accusato di guidare
una delle più grandi organizzazioni di traffico di droga al mondo.
Il governo ha schierato i blindati per le strade prese d’assalto mentre sui media internazionali
circolano le prime immagini e video di auto carbonizzate. Una città Culiacán messa sotto assedio
dal potere dei narcos. Una battaglia con sparatorie raid aerei per difendersi dai seguaci del 33enne
figlio de “El Chapo”.
Una guerriglia urbana nella capitale Mazatlán con decine di camion e auto dati alle fiamme, raid di
sicari a bordo di motociclette e blindati che sparavano all’impazzata. Abitanti in preda al terrore
che fuggivano ovunque, scuole chiuse, uffici svuotati, ospedali blindati, fino al culmine con
l’invasione dell’aeroporto internazionale di Culiacán, dove la fusoliera di un aereo civile pronto a
decollare è stata colpita dai proiettili. E di circa 29 morti il bilancio delle vittime in Messico durante
l ‘arresto, sono stati uccisi soldati, sospetti criminali e civili, secondo il ministro della Difesa Luis
Cresencio Sandoval.
Ovidio Narcos di primo livello secondo il dipartimento di Stato Usa, coordinava insieme al fratello
Joaquín ,11 laboratori di metanfetamine nello stato di Sinaloa, producendo ogni mese tra i 1.300 e
i 2.000 chili tra cocaina, marijuana, anfetamine e altre droghe sintetiche.
Accusato di distribuzione di cocaina e marijuana dal Messico verso Usa e Canada, spedizioni e
contatti transnazionali dal 2008. Associazione per delinquere, cospirazione per importare e
distribuire cocaina, uso di armi da fuoco a sostegno di reati di droga e associazione a delinquere
finalizzata al riciclaggio di denaro.
Attualmente l’arresto di Ovidio, in Messico sta provocando violente reazioni con gravi tensioni dei
membri del cartello di Sinaloa tanto che il governo dello stato e della città di Culiacán hanno
sospeso le attività della pubblica amministrazione.

Medesima situazione di violenza nella città si era creata quando la polizia messicana nel 2019
aveva catturato e arrestato Guzmàn, ma venne liberato per le minacce dei clan, così che il suo
rilascio alzò molte critiche al governo del presidente Obrador e costituì una pagina nera della lotta
contro i cartelli della droga.
I media messicani sottolineano che l’arresto del narcotrafficante è stato realizzato ad appena
quattro giorni dall’arrivo in Messico del presidente Joe Biden, il quale dovrà partecipare con il
primo ministro Justine Trudeau e il presidente Manuel Lpez al X Vertice dei Leader dell’America
settentrionale.
Guzmàn dovrà affrontare un processo davanti alla Corte federale del distretto di Columbia per i
reati di associazione per delinquere, ma l’estradizione negli Stati Uniti non sembra vicina, poiché
necessario del tempo per l’espletazione delle formalità legislative messicane. Un lasso di tempo
durante il quale si prevede che il clan impiegherà ogni mezzo per impedire che il “El Raton” venga
consegnato all’implacabile nemico americano.

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