A cura di Marilena Lombardi
L’università rappresenta una realtà importante per chi vuole realizzarsi nel mondo del lavoro.
Dopo il liceo, generalmente, inizia la scelta per la facoltà che più si addice alla singola persona.
Spesso si sceglie l’università per fare un’esperienza che comunque aiuta a crescere, altre volte l’università
rappresenta l’obiettivo più importante della vita di un ragazzo. Ma cosa succede quando una persona soffre
di alcune patologie che non le consentono il normale svolgimento del corso di studi?
Riportiamo l’intervista fatta ad Alice, una ragazza iscritta al corso di laurea in Servizio Sociale.
-Quando hai deciso di iscriverti all’università?
-Purtroppo non ho potuto iscrivermi subito all’università per via dei miei problemi di salute, dato che soffro
da anni di ansia e depressione. Ho dovuto fare diversi ricoveri e, solo dopo cinque anni aver finito il liceo,
mi sono iscritta.
-Come stai vivendo il tuo percorso di studi?
-Male. Dopo ogni esame che va bene scatta in me l’auto-sabotaggio, mentre quando qualche esame va
male mi confermo l’idea del fallimento che sento di essere.
-I tuoi genitori ti sono d’aiuto?
-Sì, la mia famiglia non mi mette pressione ma vorrei renderli orgogliosi di me e non ci sono ancora riuscita.
-Se potessi tornare indietro ti iscriveresti di nuovo all’università?
-Istintivamente direi Sì, per il semplice fatto che voglio davvero fare l’assistente sociale. Ma purtroppo la
realtà che si vive non sempre combacia con i nostri sogni e questa cosa mi genera molta sofferenza.
Purtroppo, Alice non è l’unica ragazza ad avere crisi di questo tipo. Molti giovani hanno perso la vita per
esami andati male o per cercare di non deludere le aspettative dei famigliari.
Bisognerebbe essere maggiormente predisposti all’ascolto ed ad accogliere i ragazzi senza troppe pretese.
Più pretese si hanno e sempre più giovani hanno paura di non farcela.
Ma bisogna ricorda che tutti hanno una seconda, una terza, un quarta possibilità.
Niente finisce mai per davvero.
