19 Aprile 2024, venerdì
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Hola Lola nella veste più pura, intima e vera!

A cura di Ionela Polinciuc

‘’Hola Lola’’ un nome particolare ma la storia è ancora più particolare. In questo periodo di crisi un po’ su tutti i settori, abbiamo voluto intervistare Hola Lola per voi.

Cosa rappresenta per te questo genere musicale?

Se ci riferiamo a Sad come genere musicale siamo a tutti gli effetti dentro alla trap e a tutte quelle vibes e sonorità urban prettamente vicine alla cultura nord-americana. Nonostante ciò eravamo e siamo al corrente che gli americani per la maggior parte degli ambiti, in particolare modo in quello della musica e della discografia, non hanno nulla a che vedere con il resto del mondo poiché spesso e volentieri sono primi in tutto; indi per cui abbiamo voluto dare il nostro stampo HOLA LOLA PRODUCTION cercando di unire le mie sonorità (Oliver) più urbane e attuali come la trap con sonorità più “delicate e commerciali” pop di mio padre Marcelo cercando di avere un beat con batterie e percussioni molto tendenti nella trap con sonorità e melodie più vicine alla cultura pop. Quindi, per rispondere alla tua domanda, possiamo dire che come genere possiamo definirlo trap-pop.

Il testo e le linee vocali di Payt marcano ancora di più questa ambivalenza: se da una parte abbiamo un timbro molto soul R&B, dall’altra abbiamo un flow e metriche molto hip-hop. Eccoci cosi soddisfatti del risultato dato da una mescolanza di generi, alcune volte vicini altre lontani, e sonorità che creano un contrasto molto piacevole; sicuramente le aspettative erano alte, una volta sentito il lavoro terminato eravamo sbalorditi dal risultato.

Come è nato Hola Lola?

– A dire il vero, il processo di nascita del team, ma ancora prima, della realtà Hola Lola é frutto di un travagliato e lungo e soprattutto ancora incompleto processo che prese inizio nel 2018.

Noi come singoli, io e mio padre, da sempre abbiamo inseguito e tuttora inseguiamo vari progetti musicali, sia in studio che live; la passione e dedizione per questo campo é innata, ma solo nel 2018, da un bisogno e desiderio di mio padre di lavorare come indipendente e non essere succube da grandi etichette e/o contratti “gabbie d’oro” (come piace chiamarli a noi). Io subentrai come socio e collaboratore solo circa un anno dopo, poco prima dell’uscita del nostro primo singolo Bésame. Mio padre, ad arrangiamento finito, venne da me per chiedere di rivisitare una parte del beat per “ringiovanire ed attualizzare” l’inedito, nacque cosi la nostra grande prima unione di gusti stili e sonorità! Fu l’inizio di un grande sogno che passo dopo passo si sta avverando: padre e figlio con un unico obiettivo, ovvero trasmettere la nostra grande passione unendo i linguaggi e gli stili che singolarmente abbiamo sviluppato o assorbito nel nostro background.

Progetti futuri?

ASSOLUTAMENTESI! Come ho detto poco fa, questo è solo l’inizio. In cantiere abbiamo diversi progetti e collaborazione che stiamo finendo e ultimando; intanto posso anticiparvi l’uscita di fine mese: collaborazione con il newyorkese Chris Divine, un trap dalle sonorità molto americane, ma dove lo stile ed il gusto Hola Lola non é da meno. Per i progetti successivi vi assicuro che stanno per arrivare delle hit, quindi quello che vi consiglio é: rimanete connessi, seguiteci e soprattutto interagite con i nostri profili, in particolare modo Spotify, Instagram, YouTube e tutte gli store digitali in vostro successo, ricordatevi che siete il motore, il cuore di questo grande progetto!

Sono in vena di spoiler, e chi mi conosce sa che odio profondamente gli spoiler, a febbraio ci sarà una collaborazione con un ragazzo italiano nel quale vedrete gli Hola Lola nella veste più pura, intima e vera! Vi aspettiamo.

Secondo voi, in questo periodo di crisi, la musica si trova al collasso?

Cosi, come in molti campi, anche nella musica la crisi sta colpendo! C’é prima da fare una premessa: il percorso di un musicista é diviso in due fasi (ovviamente parlo a livello discografico, discorso prettamente commerciale), la prima parte che comprende tutto il lavoro che si costruisce in studio, quindi la parte discografica; accompagnata da una seconda parte che riguarda tutto il mondo dei live e degli spettacoli. Una fase é conseguenza dell’altra e viceversa, sono caratteristiche fondamentali. La crisi ha colpito principalmente gli artisti in via di sviluppo, che magari sì hanno il nome, ma ancora si stanno costruendo il loro spazio, immaginiamo quindi chi magari é ancora agli inizi cosi come noi, se prima la fatica era molta ora si é solo triplicata! Da sempre il mondo della discografia é considerato un mare di squali, la crisi ancora di più, secondo noi, ha rafforzato questa cerchia di: chi ha i soldi ce la potrà sempre fare, chi é nuovo o molla ancora prima di cominciare o é cosi forte e dedito al lavoro da farcela, senza dimenticare anche i prodotti che escono che devono piacere ed essere apprezzati e approvati dagli ascoltatori. Tanti dettagli che insieme fanno la differenza, ma singolarmente sono tutti importantissimi per la crescita di un artista! Quindi dire che in questo periodo é al collasso é esagerato, piuttosto direi che si é fatto ancora più impegnativo e difficile arrivare a certi traguardi!

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