25 Aprile 2024, giovedì
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Vittorio Sgarbi è il nuovo Sottosegretario alla Cultura

A cura Di Luigi Castiello

Il Governo presieduto da Giorgia Meloni è stato completato con la nomina di 31 sottosegretari e otto viceministri.
Il consiglio dei ministri, ha nominato sottosegretario alla cultura il critico d’arte Vittorio Sgarbi, nato l’8 maggio 1952 a Ferrara dai farmacisti Rina Cavallini e Giuseppe Sgarbi, deputato per Forza Italia in quattro legislature (1994-1996-2001 e 2018), ma nel 1992 era già stato alla Camera con le liste del Partito Liberale, ha aderito a vari schieramenti (dal Pci al Partito Socialista, Lista Pannella-Sgarbi, da Rinascimento a Noi moderati).
Sgarbi ha dichiarato che intende portare idee innovative per quanto concerne il suo ruolo all’interno del nuovo governo, prima tra tutte inserire il dipartimento della musica, che deve essere necessariamente affiancata all’arte, ha chiesto la collaborazione del musicista, Marco Castoldi, in arte Morgan, il quale ha sottolineato che:” Vittorio Sgarbi è un uomo di grande intelligenza, è un uomo libero, non si nasconde dietro la retorica degli slogan fascista/antifascista”.
Morgan, si è complimentato pubblicamente con la neo presidente Giorgia Meloni, dichiarando, che ha fatto la scelta giusta e di questa scelta devono essere contenti tutti, non solo quelli schierati a favore del Governo perché ne trarranno benefici tutti gli italiani. Il progetto di Sgarbi è quello di vera rinascita dell’Italia”. Morgan nelle parole rilasciate ha commentato l’annuncio del neo sottosegretario al ministero della Cultura in riferimento al proprio ruolo nel dipartimento per la musica citato da Sgarbi. Il cantante ha commentato tramite l’agenzia AdnKronos, il progetto del critico d’arte affermando che “non si parla di castelli in aria ma di vera valorizzazione: del paesaggio, del patrimonio, degli artisti e della creatività. L’italia ha aggiunto, è un centro culturale e valorizzare la cultura sarà la nostra grande arma per risollevarci e riprenderci quella posizione che sembrava ormai perduta: l’egemonia dell’Italia non solo rispetto all’Europa ma rispetto a tutto il resto del mondo”. “La cultura ha proseguito Morgan, deve prendere in mano le sorti e la potenzialità di questa forma musicale che è la canzone, nei suoi tanti generi.In tal senso è giusto che si crei nel ministero della Cultura un dipartimento dedicato alla musica, che non deve essere solo appannaggio dello spettacolo e del mercato. La musica, ha aggiunto Morgan, deve avere una sua ‘casa’ e ha concluso, il Mic deve assumersene la responsabilità, per gestirla a livello sociale evitando le strumentalizzazioni a fini economici e discografici.
Vittorio Sgarbi ha affermato:” nel governo sono entrato in quota me stesso”, ci tengo a precisare che non sono mai stato di destra, sono un anarchico; in questo governo sono un plus e la mia missione sarà “la conservazione”.Bisogna conservare, non spostare, alterare, sconvolgere, distruggere. Non puoi mettere al posto dei muretti a secco il fotovoltaico. Così come non puoi distruggere la Tuscia mettendo al posto della vite e dell’ulivo i campi fotovoltaici. Ci sono principi fondamentali che vanno rispettati”. Inoltre, Vittorio Sgarbi ha commentato che la collaborazione con il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano sarà pacifica: “Lui è conservatore nel senso più ideologico mentre io lo sono nel senso proprio del termine”.
È bene sottolineare che questa è una carica che Sgarbi aveva già ricoperto tra il 2001 e il 2002 quando l’incarico gli venne revocato dal Consiglio dei ministri a causa delle tensioni con l’allora ministro Giuliano Urbani sul tema dell’alienabilità dei beni culturali.

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