A cura di Carla Cavicchini
La ventesima edizione di Pitti Fragranze salone di Pitti immagine dedicata al mondo della profumeria artistica internazionale, ha portato come sempre a nomi di punta del settore e nasi più prestigiosi per il mercato, nonché per gli appassionati di fragranze, non ultimo con tendenze in termini di skincare e benessere,,preparandosi ad una edizione ricchissima con tanto di debutti, special – guest , nonche’ eventi e talk di grande interesse. Nelle varie aziende esposte ci ha colpito Kajal dove Ruxandra Fodor, bella, alta, bionda, Sales e marketing executive dell’azienda, spiega che proprio a Kajal ove lei opera , l’azienda è francese, a livello internazionale, e che i prodotti vengono realizzati a Parigi dove c’è appunto la sede a Champs-élysé al numero 66.
Prosegue raccontando che il motto è quello di incarnare uno dei valori più importanti ed anacronistici, ribelli, in questo momento che, guarda caso è proprio la modestia.
‘Kajal ‘in arabo significa pacatezza, eleganza e ovviamente forte della tradizione indiana, inevitabile parlare proprio di quel trucco utilizzato per impreziosire lo sguardo che racchiude forza e bellezza degli occhi e dell’anima. Quindi – prosegue – c’è tutto un mondo dietro, un mondo di fragranze: Almaz e Lamar sono ambedue più vendute ,decisamente fruttate, piene, e danno la sensazione di gusto, succose nonché bene interpretare da entrambi i sessi . Lamar contiene note del paciulli frutto della passione , con serigrafia sul tappo . Lamar significa oro liquido in una calligrafia all’orientale. Almaz invece racconta la storia del tempo attraverso la luna che come vede è rappresentata con tanto di poesie in arabo. È creata da una poetessa per raccontare la preziosità del tempo e quindi del diamante che grazie al tempo crea e sopravvive. Sono note agrumate al bergamotto, mela e l’aroma è inconfondibile, quanto al marchio e’ uno solo con 18 fragranze. Si avvicina adesso un bel giovane, praticamente colui che cura tutta la parte relativa alla grafica sia del merchandising, nonché social prevalentemente Instagram e Facebook.
‘Sono entrato in simbiosi creativa con il direttore marketing che si occupa di varie cose quali scelta e disegno packaging, selezione delle fragranze con diversi nasi. I social creano tanto rumors anche a livello di shop online dirigendo al sito internet.”
Per La Notte gli domandiamo la sua idea vincente. ‘Direi proprio l’armonia dei colori creando tramite piani editoriali preorganizzati delle pubblicazioni pianificate a livello di design. Ogni post ha il suo perché seguendo il fil -rouge che appare chiaro. Coi social si comunicano anche i valori spaziando dall’origine del brand a quello che si vuole raccontare. Kajal è molto legato all’architettura araba in campo arabesque ritrovata nel tappo .
Quindi una filosofia di vita che si traduce in una filosofia di profumo?
Esatto, il concetto è proprio ad hoc!
Arnoway è una bella azienda Fiorentina e il giovane gentilissimo presso lo stand spiega che l’offerta olfattiva è di oltre 70 profumazioni considerando tutti i brand , più una collezione di 12 fragranze per ambiente. A livello di concept di mercato – segmentazione -prosegue – sono tre le aree di investigazione partendo dal “Profumo di Firenze” – sette fragranze che hanno prezzo al pubblico di €80 e richiamano gli odori della città dantesca. Inoltre c’è un progetto uscito a giugno dove sono sei fragranze incentrate sulla Divina Commedia con sfaccettature per richiami ai motivi del Grande genio Fiorentino. Qui si trova’ Olfattoligy’ , bottiglia di proprietà dell’azienda e il leit- motivo è l’acqua, la sua forza e, non a caso, i nomi delle varie fragranze sono un richiamo a fiumi, cascate, laghi che si trovano in tutto il mondo.
Parliamo adesso di ‘Bois 1920’ , un brand di oltre 40 profumi con business delle aziende: chiaramente si vanno a prendere tutte le aree dell’offerta olfattiva attuale ed è un modello che esportiamo in oltre 80 paesi del mondo e va molto bene.”
Curiosando curiosando troviamo adesso Ortance , brand distribuito da Euroteam e, proprio quest’ultimo, si occupa di comunicazione e marketing ad alto livello .
Il profumo è sentimento, ricordi, viaggi, gioie ed ancora segreti, tutto ciò insomma che la nostra memoria olfattiva ci fa rievocare rendendocela ben impressa. Ortance presenta profumazioni per ambienti di varie fragranze diverse: tutte materie prime – ci spiegano – di produzione italiana. Praticamente olii essenziali che non impattano l’ambiente in quanto il vetro è riciclabile. Ogni fragranza si aggancia a varie realtà esclusivamente della Toscana come quelle della marina, Ripple, che riporta all’Isola del Giglio, ed ancora quei sentori legnosi del Cuoio Fiorentino che richiamano la sella del cavallo ricordando pure l’iris, il nome invece Arbia nasce dal fiume senese , il sentore è ‘Terre di Siena ‘ base di vaniglia e panforte. Blossom, fiorito e floreale, conserva note di pesca e frutti di bosco rosa damascena, ed ancora Piquant sconfina nella dolcezza del caramello, speziata quanto basta rendendola sbarazzina.
Harvest porta decisamente al fruttato ricordando la raccolta del vino . Poi , come detto , ve ne sono altri ancora.
Domandiamo se ci sono stati molti visitatori e Federica Polini art – director del progetto, racconta: “si abbiamo avuto molte persone interessate , riscuotendo buon successo anche per la grafica delle bottiglie visto che abbiamo scelto un taglio decisamente innovativo che riporta a momenti vissuti: praticamente il profumo tramite le immagini. Al packaging è stata dedicata grande cura, diversa dalle solite proposte commerciali presenti sul mercato unicizzando che le profumazioni sono direttamente sul posto pronte ad inebriarci.
Prosegue osservando poi che Ortance nasce durante la pandemia, come un piccolo progetto inizialmente atto di due solo fragranze le cui scelte non sono state casuali.
“La passione per i profumi legatati agli odori della nostra regione, nonché la concomitanza con gli eventi degli ultimi due anni, ci hanno sensibilizzato all’attenzione nonché alla cura degli spazi tramite anche i profumi rendendoli confortevoli e rassicuranti, facendo quindi nascere tale progetto.
Sembra che i ricordi scaturiti da un profumo, siano vividi ed immediati. Secondo una ricerca della Rockfeller University di New York, le persone possono ricordare il 35% di quanto annusano, rispetto al 5% di ciò che vedono. Pertanto basandoci su questo ultimo concetto, abbiamo scelto innanzi tutto di lavorare sulla qualità del prodotto nonché unicità avvalendoci di ‘nasi’ esperti, preferendo materie prime naturali, senza allergeni, certificate, non testate sugli animali, rispettose dell’ambiente e di produzione completamente italiana.
Le fragranze contenute nella nostra collezione – termina – presentate in tale contesto, hanno come punto fermo la rievocazione dei profumi della nostra terra, riallacciandoci ai nomi di prima, anche tramite ‘Ventè’, con note di brezza marina e muschio di quercia.”