25 Aprile 2024, giovedì
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LA “LUCE” CHE CHIUDE LE ATTIVITA’

A cura di Carlo Alberto Paolino

Quando si chiude una porta, si apre un portone. Nel caso di Antonio, ristoratore
napoletano, però la porta della sua paninoteca l’aveva chiusa di proposito, molto prima dell’emergenza sanitaria, per aprire il portone di una trattoria da lui sempre sognata.
“Mamma Rita”, cucina tipica napoletana, una gestione a conduzione familiare, che con
tante difficoltà e sacrifici e sopravvissuta al lockdown e ai numerosi “decreti covid”.
Questa volta però il diavolo ci ha messo la coda. Mamma Rita ha dovuto chiudere quel portone. Come ci racconta il titolare, Antonio Di Pinto …
Uno dei motivi della chiusura della trattoria, anche se, il proprietario del locale, mi ha
agevolato in qualche modo, è stata principalmente il mancato sostegno del governo e
delle istituzioni statali. Ma comunque sono andato avanti, privandomi di molte cose.
Gli altri motivi?
La guerra tra Ucraina e Russia, che ha fatto aumentare vertiginosamente i prezzi di gas e luce, dando spazio a speculazioni con un costante aumento delle utenze. Per non parlare poi degli aumenti dei prezzi anche sui beni di prima necessità.
Quindi era anche oneroso fare la spesa?
Certo, ho sempre comprato i migliori prodotti, dalla carne, al pesce etc. Giustamente, da un lato i fornitori hanno aumentato i prezzi, ed io, per almeno riuscire a portarmi un adeguato incasso, ho dovuti aumentarli di conseguenza.
Aveva una buona clientela?
Ero contento di fare il mio lavoro, tra i fornelli, la gente ritornava perché mangiava bene spendendo il giusto. Ma anche per loro sono aumentate le spese, e quindi la clientela è diminuita progressivamente.
Cosa direbbe al nuovo governo che si sta insediando?
Di spendere più soldi per aiutare gli imprenditori e famiglie in difficoltà, evitando di elargire milioni di euro per una guerra assurda e fratricida.
Ritornando al locatore, ha chiesto di venirle incontro ancora una volta?
Certo, dopo che abbiamo parlato di tutti questi aumenti, compresi i beni di prima
necessità, fare la spesa stava diventando un lusso che a stento sostenevo, mi ha chiesto l’aumento del fitto. Il colpo finale in pratica. Come posso dargli torto.
La storia di Antonio purtroppo non è l’unica, molti esercenti di via Giordano Bruno, nel
quartiere Chiaia, zona centrale di Napoli affacciata sul mare, si chiedono quanto potranno
resistere ancora.

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