27 Aprile 2024, sabato
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Emanuela Caputo: ” Ho la passione per il biologico e per tutto ciò che comporta la filiera che termina con la produzione del formaggio”

A cura di Ionela Polinciuc

Oggi avviene un fenomeno alquanto positivo, quello di giovani ragazzi e anche ragazze, dedicare la propria vita alla pastorizia, all’allevamento degli animali.
Al riguardo, abbiamo intervistato Emanuela Caputo, appassionata di animali, la natura e di tutto quello che è bellezza.

Emanuela, il concetto di territorialità è alla base della vostra forza?

Le nostre azienda nasce nel 2019, dalla passione di mio marito.
Abbiamo scelto di allevare un numero di capre limitato ma di ottima generica, in modo da garantire una produzione sufficiente da mantenere la nostra famiglia. Al momento in azienda sono attualmente 60 animali. La razza che abbiamo scelto è la ”camosciata delle alpi” per le sue doti produttive di latte per la quantità e la qualità. Ma la base principale e l’amore che è molto fondamentale.

Raccontaci la tua giornata tipo?

La prima cosa che si fa la mattina è la mungitura, che noi ancora effettuiamo a mano e ci vuole circa un oretta. Poi ogni capra riceve la sua razione di alimento a base di orzo, mais ecc. ecc. Subito dopo, ìviene distribuito il fieno che è ricco di diverse erbe. Successivamente, si va al pascolo. Tutta la mattina si va al pascolo fino a quando gli animali, richiedono di rientrare in stalla per bere e ruminare. In stalla trovano un pasto di erba medica che consumeranno nel corso del pomeriggio.

Parlando dei vostri prodotti di punta, quali sono?, può dirci qualcosa di più?

La trasformazione del latte in formaggio risulta da tre tappe fondamentali: la coagulazione del latte, che dà origine alla cagliata, lo spurgo del siero e la stagionatura o maturazione della cagliata. Dopo la raccolta del latte si procede alla sua trasformazione in formaggio: la coagulazione. Essa consiste nell’agglomerazione e precipitazione della caseina e di buona parte del grasso presente nel latte, che si separano dalla parte liquida, il siero. Nel siero rimangono disciolti acqua, lattosio, una modesta quantità di grasso e le sieroproteine (lattoalbumine e globuline) che consentono di ricavarne la ricotta.

Secondo Lei, la “riscoperta” del latte come chiave per il futuro?

Per il momento siamo una piccola azienda nel basso Cilento. Siamo nel Comune di Camerota, precisamente a Lentiscosa .
Il nostro obiettivo come l’obbiettivo dei nostri amici è quello di cercare di far crescere e creare un nostro marchio. Per noi, la cosa fondamentale è quella di fare conoscere i nostri prodotti. Speriamo in un domani di riuscire a realizzare i nostri obbiettivi, perché noi del basso Cilento abbiamo molto da proporre ma non ci sono i mezzi per farlo. Non abbiamo nessuno aiuto, ma con questo non ci arrendiamo mai. Puntiamo tanto sui nostri prodotti, come ad esempio: Cacio ricotta. La ricotta che tutti conosciamo e anche del buon primo sale. Inoltre, noi facciamo anche il delizioso formaggio farcito con le olive sempre di nostra produzione.
Per tutti quelli che desiderano contattarci e vogliono assaggiare il vero formaggio del Sud, possono contattarci all’indirizzo email: emanuelacaputo2119@gmail.com.

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