a cura di Luigi Rubino
La morte del 39enne Alika Ogorrchukwu, ambulante nigeriano, ucciso senza pietà il 29 luglio in pieno giorno nel centro di Civitanova Marche da Filippo Ferlazzo, ci dice ancora una volta quanta indifferenza, odio e violenza esiste ancora tra le persone.
Alika viveva da tempo in quel luogo ed era conosciuto da molti come una persona tranquilla. Chi lo ha ucciso ha usato la stessa stampella con cui il nigeriano si muoveva a causa di un incidente. Chi lo ha massacrato, lo ha poi schiacciato al suolo, derubandolo perfino del suo cellulare.
Queste barbarie assassine non saranno purtroppo le ultime. L’indifferenza tra uomini non aiuta nessuno. C’è bisogno di un’inversione di rotta e una cultura diversa che pone in primo piano il rispetto e la solidarietà tra i popoli e la gente comune.
L’appello arriva dall’associazione antirazzista interetnica “ 3 Febbraio” di Napoli, che insieme all’altro gruppo “La Comune” ha dato vita in una calda domenica ad un presidio in piazza Berlinguer, nei pressi della Stazione della Metropolitana di via Toledo, al quale hanno aderito la Comunità Nigeriana in Campania, varie associazioni di volontariato, semplici cittadini comuni, esponenti della comunità sri- lankese di Napoli, l’associazione “Refugees Welcome” e sindacalisti.
“Non si capisce più nulla – ci dice un cittadino. “Quanto meno te lo aspetti ecco che accadono episodi squallidi. Purtroppo si vive sempre nell’insicurezza . C’è paura e nessuno fa qualcosa per mettere a sicuro la vita di tante persone per bene. Lo Stato come è a solito è assente. – replicano altri cittadini.
Siamo a fianco della famiglia di Alika. Per combattere l’odio razzista c’è bisogno di unirci, confrontarci, curare i nostri rapporti quotidiani. Solo così possiamo riavviare una modello di convivenza pacifica, utile per tutti – conclude il messaggio lanciato dalle associazioni antirazziste presenti sul territorio campano che andranno avanti con le loro proteste anche in un prossimo futuro. La vita è un bene tanto prezioso e va quindi difesa