Le vittime accertate salgono a nove.
Due in più rispetto a ieri, di cui 4 riconosciute dai famigliari e 5 non identificati.
I feriti sono 7: 4 ricoverati a Trento, 3 in ospedali veneti. Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento Fugatti. Con il nuovo ritrovamento dei resti delle due vittime, probabilmente una delle due coppie venete che risultavano disperse, scendono a tre i dispersi ancora sotto il ghiacciaio della Marmolada. Delle tre vittime non ancora identificate, due dovrebbero essere della repubblica Ceca e in fase di riconoscimento, mentre rimane un corpo senza nome.
“Ora dopo ora si va consolidando un triste bilancio. In questi giorni avevo sempre cullato la speranza che qualcuno dei dispersi dopo la tragedia della Marmolada potesse essere ritrovato e curato. Non ci sono parole, se non lacrime”. Lo afferma il Presidente del Veneto Luca Zaia, dopo il ritrovamento dei resti di altri escursionisti. “Tutto il Veneto piange – aggiunge Zaia -. Siamo vicini ai famigliari delle vittime di una delle più brutte pagine di storia delle nostre montagne. La macchina della Regione era intervenuta fin da subito con tutti i mezzi, gli operatori e i volontari per salvare più vite possibili, dopo questo incidente che si fa fatica ad accettare e a comprendere. Le ricerche comunque continuano per dare una degna sepoltura a tutti”, conclude.
Marmolada, operativi tre radar per il monitoraggio del ghiacciaio
Anche questa mattina quattro droni sono in volo sul ghiacciaio della Marmolada, sul luogo del disastro. Due droni della soccorso alpino veneto e altri due dei vigili del fuoco di Trento passeranno al setaccio la zona in cui la frana di ghiaccio ha travolto gli alpinisti che domenica stavano salendo lungo la via normale.Oltre ai droni, ci sono anche due operatori della guardia di finanza a capanna Ghiacciaio. Intanto proseguono le attività di trasporto del materiale tecnologico necessario per l’intervento “vista e udito” di una squadra scelta di soccorritori che, assieme ad Unità cinofile, potrebbe tornare sul ghiacciaio giovedì per fare delle ricerche sul posto: la neve nella parte bassa del via normale su cui è rovinata la frana si sta sciogliendo e la polvere ed il pietrisco rendono difficoltoso l’utilizzo dei droni che non “vedono” chiaramente resti e attrezzatura sparsi sul ghiacciaio, per questo si pensa all’intervento con operatori scelti, malgrado il rischio di ulteriori crolli. Una situazione che comunque è in fase di valutazione, dal momento che l’intervento è ritenuto molto pericoloso. Tra oggi e domani sono previsti forti temporali e la speranza dei soccorritori e che la pioggia possa in qualche modo ripulire la superficie e consentire una visuale migliore agli operatori che eventualmente interverranno.
“La prevedibilità dell’evento è esclusa, non c’è, noi apriamo tutte le porte che abbiamo davanti per verificare cosa è successo e ricostruire il fatto”. Lo ha detto all’ANSA il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, sull’inchiesta per disastro colposo aperta in seguito al disastro della Marmolada. “Sentiremo persone, vedremo filmati e coinvolgeremo il mondo scientifico per fare prove per capire, dal punto di vista idraulico, come mai c’era questa grossa massa d’acqua”, ha aggiunto il procuratore.