a cura di Luigi Rubino
L’ acqua è un diritto, non una merce” recita uno striscione esposto ai cancelli della Stazione Marittima di Napoli da alcuni manifestanti a difesa dell’acqua come bene pubblico, mentre all’interno della struttura si svolge il Simposio internazionale sulla gestione delle risorse idriche nel Mediterraneo con i rappresentanti di Spagna, Turchia, Grecia, Marocco e Tunisia.
Alla protesta presenti il “Comitato dell’acqua pubblica di Napoli,” i gruppi di “Potere al Popolo,” “Rifondazione Comunista”, “Cobas” e tanti cittadini tra i quali il padre missionario comboniano Alex Zanotelli,( fondatore di diversi movimenti di giustizia, pace e solidarietà) Enzo Ruggiero, esponente del Comitato campano per la gestione dell’acqua pubblica e Stefania Fanelli, ex consigliere comunale. Il piccolo corteo appena arrivato all’ingresso della struttura è fermato da un cordone di poliziotti, che impedisce loro di assistere al Simposio.
Solo dopo, una lungo dialogo, una delegazione ottiene il permesso di incontrare a fine convegno, il vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola.
L’acqua è un bene comune e come tale spetta a tutti e non può essere privatizzata ed essere fonte di profitto per le multinazionali. “ Le istituzioni – ci dice Ruggiero, esponente del Comitato campano per la gestione dell’acqua pubblica – non possono ignorare la volontà popolare scaturita dal referendum sull’acqua come bene pubblico nel 2011. Non è possibile che al Convegno internazionale sull’acqua in cui sono presenti diversi stati stranieri ed esponenti dell’Ente regionale deputata al governo delle risorse idriche, l’Ente Idrico Campano) e i principali fautori della privatizzazione, sia a lvello nazionale (Suez Italia) che a livello regionale ( G.O.R.I Spa) non ci sia il principale referente cioè l’ ABC , ( Azienda speciale Acqua Bene Comune) vicina alla realtà referendaria.”
Quindi, cosa chiedete alle Istituzioni?
Cambiare soprattutto politica, assumendo come soggetti principali delle decisioni i cittadini, per il bene comune come l’acqua, non prestando attenzione ai soggetti privati, ma all’intera collettività.