19 Aprile 2024, venerdì
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Bar Avis: Due chiacchiere con il titolare Nino Attubato

A cura di Ionela Polinciuc

Il coronavirus ha colpito moltissime attività legate al turismo ma anche bar, locali e ristoranti.La crisi dei bar e dei locali. Il governo dovrebbe stanziare fondi per altre 18 settimane di cassa integrazione, fino a tre miliardi da destinare alle categorie colpite.Nonostante tutto, secondo Confesercenti, le imprese hanno perso il 20% del fatturato, un miliardo in un mese, cifra che potrebbe arrivare al 40%.Abbiamo intervistato Canio ( Nino) come lo conoscono tutti, il titolare del bar Avis..
Lei è il proprietario di un conosciutissimo bar a Bologna che  tra l’altro ospita 9 biliardi e campi da bocce, com’è stato il lockdown e quali sono state le problematiche alla riapertura?
Per quanto riguarda il primo lockdown, come tanti locali, il Bar Avis, e’ stato colpito dal virus, ed io, da un giorno all’altro mi sono ritrovato in Ospedale. Solo dopo cinquanta giorni, esattamente il 25 Aprile 2020, sono riuscito a tornare a casa da mia moglie, anche lei contagiata, come il mio socio che per fortuna sono riusciti a rimanere nelle proprie abitazioni. A casa, mentre aspettavo le riaperture, ho studiato come poter dare un’immagine diversa al locale, volevo dimenticare, volevo che il cliente, entrando trovasse un ambiente diverso, per staccare mentalmente da quel brutto momento, dove purtroppo abbiamo perso Amici frequentatori del Bar, che gestiamo ormai da 18 Anni. Abbiamo dipinto le pareti di azzurro, eliminato cose vecchie e superflue, sanificato, attivato i protocolli di sicurezza anti covid, ricordo che si faceva ancora fatica a trovare i gel disinfettanti, molti tavoli sono spariti per il distanziamento, facendo spazio a segnaletiche in terra e in ogni luogo come i cartelli sulle norme da rispettare.Alla riapertura, i clienti erano disorientati, avevano dubbi su come comportarsi e molta paura. Il gioco era fermo, biliardi spenti, niente carte, niente quotidiani da leggere, i primi a ripartire sono stati i campi da bocce. Tra di loro si parlava molto degli Amici persi, con il tempo però, argomento sostituito da diverbi e dissapori, dovuti dalla divisione sociale che si era venuta a creare e che noi abbiamo sempre cercato di smorzare invano.
Avete ricevuto qualche aiuto dallo stato? Vi trovate in difficoltà con i pagamenti?
Nonostante il calo notevole degli incassi, una strana energia chiamata ottimismo, ci ha spinti ad andare avanti. Abbiamo ricevuto qualche incentivo ma naturalmente non è stato sufficiente per coprire le perdite. Siamo riusciti a sostenere il periodo di crisi, intervenendo con riserve personali.
Quali sono attualmente le priorità per la sua attività?
E’ stato un momento molto duro, anche dal punto di vista fisico, tutt’ora gli strascichi della malattia si fanno sentire. Ora le priorita’ per la mia attivita’, sono quelle di cercare di incentivare il lavoro e la clientela, sperando che presto si possa chiudere definitivamente questo capitolo della nostra vita, portandosi via tutti i timori e altri molteplici fattori che pregiudicano la tranquillita’ della gente, augurandoci di ritornare a vedere persone ridere e scherzare davanti ad una buona tazzina di caffe’, magari il nostro.

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