25 Aprile 2024, giovedì
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Ddl Zan: secondo round in Senato

Il ddl Zan arriva  in Aula al Senato e dopo una seduta piuttosto movimentata il primo round se lo aggiudicano i sostenitori del testo che non torna in commissione e va avanti nel suo iter in Assemblea. Respinte infatti le pregiudiziali di costituzionalità, presentate da FdI e Lega, con 124 sì, 136 no e 4 astenuti.


Il provvedimento, dunque prosegue, ma lo stallo politico permane e gli schieramenti sono sempre gli stessi: Fi, FdI, Lega contro il provvedimento, Pd, M5s, LeU a favore del testo approvato dalla Camera, con Italia viva e Autonomie a fare da ago della bilancia. Nessun accordo sembra possibile e si va allo scontro diretto. 

“Il mio appello è molto semplice: si faccia un accordo sui punti legati all’articolo 1, 4 e 7 e, fatto questo, si chieda a tutte le forze politiche di portare la discussione alla Camera entro 15 giorni”, dice in Aula il senatore e leader di Italia viva, Matteo Renzi a proposito del disegno di legge Zan e agli articoli più contestati tra cui quello che definisce l’identità di genere.

“Di questi 10 articoli prendiamo la parte più importante, per cui ringrazio Zan, ma togliamo quello che divide non solo l’Aula ma anche il Paese e cioè la parte sui bambini e l’educazione sentimentale”, la proposta del senatore e leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in Aula. E ha ribadito: “Ci mettiamo d’accordo e affrontiamo il senso più profondo di questa legge?”, aggiungendo: “Togliamo dal banco quello che divide e in un mese sia al Senato che alla Camera approviamo una norma di civiltà che punisce pesantemente chi aggredisce e offende un altro essere umano. Se invece qualcuno, per tenere uniti i suoi partiti che rischiano di disperdersi in 18 correnti, non vuole tutelare le vittime di omofobia, lo dica ad alta voce in quest’aula”. E ha concluso: “Su questa legge che questo Paese si merita, aspetto e spero in una risposta positiva”.

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