26 Aprile 2024, venerdì
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Vannini: confermate in Cassazione le condanne alla famiglia Ciontoli

Una lunga, drammatica notte di 6 anni fa, al centro di un caso giudiziario che ha suscitato molti dibattiti e polemiche: è quella tra il 17 e il 18 maggio 2015, quando Marco Vannini, 20 anni, muore dopo essere stato ferito da un colpo di pistola nella casa della sua fidanzata, Martina Ciontoli, a Ladispoli.

Condanne definitive per Antonio Ciontoli, sua moglie Maria Pezzillo e i suoi figli Federico e Martina, imputati nel processo per l’omicidio di Marco Vannini, il ventenne deceduto nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 a seguito di un colpo di pistola sparato dalla pistola di Ciontoli – padre della fidanzata di Vannini – nella casa di famiglia a Ladispoli, sul litorale romano.

Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione, confermando la sentenza emessa lo scorso settembre dalla Corte d’assise d’appello di Roma, la quale, in sede di appello-bis, aveva condannato Antonio Ciontoli a 14 anni di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale, e i suoi familiari a 9 anni e 4 mesi per concorso anomalo in omicidio volontario. 

Applausi e grida di gioia hanno accolto la sentenza con cui la Cassazione ha reso definitive le condanne alla famiglia Ciontoli per l’omicidio di Marco Vannini mentre i genitori di Marco lasciando l’aula Giallombardo della Suprema Corte hanno detto “Finalmente giustizia è fatta”. “Gli avevamo promesso un mazzo di fiori se fosse stata fatta giustizia e domani è la prima cosa che farò”, ha spiegato Valerio Vannini. 

Intanto il difensore dei Ciontoli ha riferito: “Stasera la famiglia Ciontoli si costituirà in carcere”. 

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