E’ pronto il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia: 191,5 miliardi da spendere, da qui al 2026, per avviare il rilancio del Paese e superare il duro colpo inferto dalla pandemia. Dopo il passaggio finale in Consiglio dei ministri, è pronto l’invio del corposo pacchetto di investimenti e riforme alla Commissione europea: Mario Draghi sarà puntuale, come promesso, e consegnerà il pacchetto il 30 aprile.
Se l’Italia fallisce, ha avvertito a più riprese il premier, fallisce l’intera impresa avviata dall’Ue.
Draghi porta il piano in Cdm per la “presa d’atto” finale, dopo l’illustrazione al Parlamento. E insieme al Pnrr il Consiglio dei ministri approva un decreto legge che istituisce il fondo complementare al Recovery plan da 30,6 miliardi che finanzierà, fino al 2033, i progetti che per i tempi di realizzazione o per la natura degli interventi non potevano entrare nel Piano.
Per il 2021 il fondo potrebbe essere alimentato con un primo finanziamento fino a 5 miliardi (ma la cifra potrebbe essere inferiore, le stime sono in corso). Si tratta comunque di risorse destinate ad avere grande impatto sul territorio, dai fondi per le aree colpite dal terremoto, a quelli per il rifacimento delle strade e la sicurezza stradale.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia sarà trasmesso alla Commissione europea domani. Lo rendono noto fonti di Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera finale a piano.
Dalla presidenza del Consiglio trapela “soddisfazione” per aver rispettato la scadenza europea, come ci si era prefissi.