19 Marzo 2024, martedì
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Autostrade, Atlantia: la holding avvia una trattativa

Il cda di Atlantia dopo un’attenta valutazione dell’offerta di Cassa depositi e prestiti-Blackstone-Macquarie di 8 miliardi per l’88% di Autostrade per l’Italia ha reputato l’offerta inferiore alle attese, fondate su concrete e coincidenti valutazioni di advisor indipendenti, e non coerente, nei termini sia economici che contrattuali proposti, con l’interesse di Atlantia e di tutti gli stakeholders. In effetti l’offerta non sostanzialmente diversa rispetto a quelle presentate nei mesi scorsi che già erano state rimandate al mittente, e infatti Atlantia non chiude del tutto la porta. “Il Cda di Atlantia ha comunque dato mandato al presidente e all’amministratore delegato affinché, con l’ausilio degli advisor incaricati, verifichino la possibilità di introdurre i necessari sostanziali miglioramenti dell’offerta del Consorzio ed ha determinato, quindi, di riconvocarsi per assumere le proprie valutazioni dandone, naturalmente, tempestiva comunicazione al mercato”, aggiunge la nota.

Complessivamente Aspi è stata valutata 9,1 miliardi di euro. Nell’offerta di Cdp sono state inserite anche due clausole per circa 1,5 miliardi di euro a carico di Atlantia, ossia clausole tra manleva: una garanzia fino a 700 milioni, e clausole per contenziosi legali. I soci di Atlantia, oltre ai Benetton che hanno il 30% ci sono Hsbc, Lazard, il fondo sovrano di Singapore e il fondo inglese Tci, ritengono congrua una valutazione del 100% di Aspi di circa 11-12 miliardi di euro. La distanza che separa le parti è di 2-3 miliardi di euro. 

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