Riesplode, come previsto, l’emergenza Covid 19 nelle carceri. In realtà non è mai finita, il sovraffollamento persiste e c’è difficoltà nell’isolare i detenuti positivi. La gestione sanitaria all’interno dei penitenziari si fa sempre più ardua, e a rimetterci sono quei detenuti che hanno gravi patologie pregresse.
Il tutto mentre il governo rimane inerme, accontentandosi delle insufficienti misure deflattive del decreto Ristori di recente convertito in legge. P
Rita Bernardini, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale, è in continuo fermento con manifestazioni che riportino attenzioni alla drammatica situazione carceraria. A Rebibbia sono 60 i detenuti positivi al Covid – La situazione, com’è detto, è grave. Abbiamo l’esempio del carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso che ha raggiunto ben 60 detenuti positivi al Covid. In sostanza sta accadendo che mentre fortunatamente si sono negativizzati i detenuti infettati precedentemente, nel contempo si positivizzano altri. Situazioni che possono avvenire nei luoghi chiusi e affollati.
Interviene anche il Garante regionale e coordinatore dei garanti territoriali Stefano Anastasìa, osservando che tutto questo c non avrà fine se non quando si provvederà a vaccinare l’intera comunità penitenziaria, dai poliziotti che operano quotidianamente nelle sezioni ai detenuti che ci vivono.
A Rebibbia c’è un detenuto paraplegico, invalido al 100% e senza mezzo polmone – In tutto questo dramma, se n’è aggiunge un altro che riguarda sempre Rebibbia, dove c’è un detenuto del’79 paraplegico, invalido al 100 percento e senza mezzo polmone. Malattia gravissima, per la quale è stata fatta istanza per chiedere un differimento pena. Soprattutto per l’emergenza Covid in corso, con le varianti del virus che potrebbero risultare letali per chi ha patologie pregresse. L’uomo è uno di quelli. A seguirlo, così come tanti altri detenuti con patologie, è la garante locale Gabriella Stramaccioni. L’istanza è stata rigettata quest’estate. Per la magistratura di sorveglianza può essere benissimo monitorato in carcere. Tre giorni fa, purtroppo, la garante ha appreso che l’uomo è risultato positivo.
Ma la Garante stessa si auspica che facciano una nuova richiesta per il differimento pena. Uno nelle sue condizioni, d’altronde, non può essere esposto a questi pericoli. Stramaccioni, che visita quotidianamente le carceri romane, ha rilevato che a Rebibbia si è instaurata la calma grazie all’intervento degli agenti penitenziari che si sono organizzati per far permettere ai detenuti (postivi e non) di effettuare, in sicurezza, un totale di ben 250 chiamate e videochiamate per mettersi in contatto con i famigliari.