25 Aprile 2024, giovedì
HomeItaliaRecovery plan e inclusione sociale

Recovery plan e inclusione sociale

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ovvero il programma di investimenti che l’Italia dovrà presentare alla Commissione Europea nell’ambito del Next Generation EU per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19, prevede tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Le risorse per l’inclusione e coesione ammontano complessivamente in 27,6 miliardi di cui 12,62 per le politiche per il lavoro, 10,83 per le infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore e 4,18 per interventi speciali di coesione territoriale.

Ma cosa effettivamente si intende per inclusione sociale?

Ebbene, secondo l’Accordo di partenariato 2014-2020 con cui l’UE si pone come obiettivo di contrastare la povertà e ogni forma di discriminazione, con tale definizione si intende l’accesso di tutti i cittadini alle risorse di base, ai servizi sociali, al mercato del lavoro e ai diritti necessari, per partecipare pienamente alla vita economica, sociale e culturale al fine di godere di un tenore di vita e di un benessere considerati normali nella società in cui si vive. Conformemente al combinato disposto degli articoli 153 e 19 del TFUE, l’inclusione sociale va conseguita mediante la cooperazione non legislativa attraverso l’assunzione di provvedimenti che offrano sia protezione giuridica alle potenziali vittime, sia l’adozione di misure di incentivazione.

Con tale piano, il Governo intende massimizzare le risorse destinate agli investimenti pubblici, i singoli progetti di investimento sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, a maggiore impatto sull’economia e sul lavoro. Intanto con le risorse europee il nostro paese può cambiare davvero.

Avv. Sabina Vuolo

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti