27 Aprile 2024, sabato
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Vaccino contro COVID19: mRNA vince sul tradizionale AstraZeneca.

a cura di Maria Parente

È terminata la sperimentazione del vaccino di Pfizer-Biontech contro Covid-19: secondo i risultati comunicati dalle farmaceutiche, il vaccino sarebbe sicuro ed efficace nel 95% dei casi.”

Finalmente la notizia che in molti erano in attesa di ricevere sin dal debutto dell’epidemia esplosa nella città di Wuhan: il vaccino c’è e sembra aver superato discretamente le fasi obbligatorie a cui deve essere sottoposto per il buon fine della sperimentazione. Fondata nel 2008 e con sede a Magonza in Germania, la BioNtech è un’azienda di biotecnologia e biofarmaceutica attiva nell’ambito della ricerca, sviluppo e commercializzazione di farmaci. Dall‘agosto 2018, insieme all’azienda statunitense Pzifer, ha intrapreso un programma di ricerca e sviluppo volto allo sviluppo di vaccini anti-influenzali a RNA , nuova tecnologia, utilizzata proprio per il vaccino contro il COVID19. Non sono però le uniche ad aver sviluppato il vaccino facendo ricorso all’mRNA: anche l’azienda statunitense di biotecnologie Moderna questa settimana ha comunicato di avere riscontrato un’efficacia del 94,5 per cento del proprio vaccino.

Ma cos’è l’mRNA e, soprattutto, come funziona? L’mRNA, o RNA messaggero, è il materiale genetico che contiene le istruzioni per la sintesi di nuove proteine. Di norma l’mRNA trasporta le informazioni genetiche codificate dal DNA del nucleo della cellula fino al citoplasma cellulare, dove queste istruzioni sono utilizzate per mettere assieme i mattoncini costituenti le proteine, gli amminoacidi. I  vaccini basati su questo sistema impiegano forme sintetiche di mRNA – realizzate in laboratorio – che contengono le istruzioni per produrre alcune proteine specifiche del coronavirus. In questo modo il sistema immunitario impara a riconoscerle e a contrastarle, ma senza i rischi che si correrebbero nel caso di un’infezione con il coronavirus vero e proprio. Questa tecnica consente di produrre dosi più velocemente e semplifica alcuni passaggi rispetto ai metodi tradizionali, ma ad oggi non sappiamo quanto duri nel tempo la protezione offerta dal vaccino, né quanto sia realmente efficace al di fuori dei test clinici.

Pfizer Vs AstraZeneca-Un vaccino sperimentato su una tecnica “innovativa” che presenta caratteristiche notevolmente diverse rispetto ai vaccini tradizionali: la novità del vaccino di Pfizer e BioNTech è che non deve ricorrere a un altro virus preformato. La tecnologia tradizionale su cui si basano vaccini come quello di AstraZeneca sfrutta un adenovirus (un virus che causa il raffreddore e che incontriamo spesso) a cui viene cambiata l’informazione genetica per veicolare parti del nuovo coronavirus adatte a stimolare una risposta immunitaria. In sintesi: il vaccino che sfrutta l’mRNA induce l’organismo a provocare una risposta contro il virus sollecitando la produzione di anticorpi, mentre i tradizionali vaccini iniettano nell’organismo un virus simile a quello da contrastare in tal modo , quando una persona contrae il virus, risulta essere già metabolizzato e viene quindi riconosciuto e neutralizzato.

L’OPINIONE-Il progetto di sviluppo del vaccino basato sull’mRNA risale precisamente al 2018, quando BioNtech e Pfizer si uniscono per dare una svolta alla tradizionale prassi di vaccinazione e l’ipotesi mRNA sembra ammaliare le due aziende, non le uniche, che hanno poi optato proprio su quest’ultima per il vaccino contro il Covid19 e a quanto pare sarebbe poi l’unico realmente idoneo a difenderci da questo virus poiché essendo il coronavirus SARS-CoV-2 un singolo filamento di RNA, avvolto in un involucro di proteine, un vaccino a mRNA come quello sviluppato da Pfizer e BioNTech, contiene la “ricetta” per creare le proteine principali che aiutano il coronavirus SARS-CoV-2 a infettare l’organismo, come la proteina spike, che rappresenta la chiave di ingresso nelle cellule.

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