25 Aprile 2024, giovedì
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Fusione Mps-Unicredit, diminuisce il distacco da Intesa San Paolo

Affare fatto tra Mps e UniCredit, con lo Stato che alla fine dell’operazione potrebbe ritrovarsi con il 5% del capitale della banca guidata da Jean Pierre Mustier. Prende corpo il cantiere della privatizzazione della banca senese con il Tesoro che, secondo le indiscrezioni, starebbe proseguendo le interlocuzioni informali con il banchiere francese a capo di Piazza Gae Aulenti.

Il costo complessivo per lo Stato potrebbe aggirarsi attorno ai cinque miliardi di euro (che si sommerebbero ai sette già spesi finora), un esborso necessario per ripulire completamente l’istituto senese, neutralizzare i rischi legali miliardari (petitum di 10 miliardi di euro) che gravano sul futuro di Palazzo Sansedoni e assorbire i costi di integrazione per una fusione che comporterebbe l’uscita di circa 6 mila dipendenti Mps su 21 mila complessivi.

Aggregando Mps, inoltre, il gruppo di Piazza Gae Aulenti, che così recupererebbe il distacco con la prima della classe Intesa-Sanpaolo, distacco segnato da Ca’ de Sass dopo la scalata a Ubi, potrebbe beneficiare di tre miliardi di euro di crediti fiscali corrispondenti alle dta (deferred tax asset) ovvero le imposte differite di Montepaschi. 

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