27 Aprile 2024, sabato
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Coronavirus, Europa nel mirino: gli errori da non commettere

|a cura di Maria Parente

Mentre l’Europa freme per la ripartenza, alcuni degli Stati che hanno anticipato il momento si ritrovano dopo pochi giorni a dover fare un passo indietro e rientrare nella fase 1: in Francia le scuole riapriranno con molte limitazioni, la Germania teme per l’indice dei contagiati, e la Spagna tornerà alla sua «nuova normalità», non prima della fine di giugno.


Perché accade? Cosa non ha funzionato nel lasso di tempo che divide la decisione di ripartire con la partenza in sé? La conclusione si potrebbe dedurre da un atteggiamento poco responsabile delle popolazioni o comunque da una ripartenza “affrettata” che vede persino tornare i ragazzi tra i banchi di scuola. Decisione azzardata!
In Cina, nella città di Wuhan, le scuole riprendono a funzionare dopo sei mesi dall’esplosione dell’epidemia mentre la Germania spedisce i ragazzi nelle aule dopo appena due mesi dal boom di contagi che hanno contaminato il Paese.


L’Italia è stata definita poco coraggiosa perché propende per una ripartenza lenta e ponderata delle attività, rimandando l’apertura delle scuola a settembre ma a quanto pare, stando ai fatti, è una misura che potrebbe giovare e garantire una maggiore resistenza ad un ipotetico ritorno del Coronavirus.

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