27 Aprile 2024, sabato
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Amare a distanza: dramma e Covid-19 per le persone anziane.

Un ricordo, un racconto…. “solo ieri avevamo la possibilità di sederci in riva al mare a guardare il tramonto, i racconti erano lunghi, ricchi di emozione evocavano il passato. Nella tua mente vivevi i ricordi della tua giovinezza e della tua vita passata, per i tuoi studi universitari, nella grande metropoli partenopea. Le tue origini calabresi avevano da raccontare ad una donna giovane divoratrice di sapere …..il tempo si fermava e non era più una semplice cortesia scambiare quelle parole ma un meraviglioso rituale”.Oggi il tuo volto è coperto da una mascherina, non posso guardare il tuo viso ma leggere i tuoi occhi si…..non hai bisogno di parole, i tuoi gesti sono di facile comprensione. Mi dici di andare via e che non c’è bisogno di passare a trovarti…….so che non è cosi e so cosa ti passa per la mente, <<non sai quante e se altre stagioni potrai vivere ancora>>…. ed ogni volta  che ti lascio e chiudo alle mie spalle quella porta mi si stringe il cuore e vorrei abbracciarti o almeno stringerti le mani , l’unico conforto in questo momento difficile.Ho voluto narrare un piccola parentesi di vita che vive un anziano ai tempi del Coranavirus, perchè non si sente molto parlare di loro se non con numeri e diagrammi o per i posti letto che occupano in un reparto di terapia intensiva, come se fossero un fardello di cui ci si dovrebbe liberare. Un peso per la società, e non una grande risorsa  preziosa.

Il pensiero della nostra Madre Teresa Di Calcutta rivolto agli anziani dice:  “in misura crescente quanto maggiore è la loro età  piace avere qualcuno che li ascolti, quand’anche non abbiano altre cose da raccontare che fatti accaduti trent’anni prima. Ascoltare una persona che nessun altro desidera ascoltare è una cosa molto bella.“Notizie devastanti inoltre  sono arrivate dalla  Svezia anche lei nei numeri bui e nella penitenza. Lo storico quotidiano l’ Aftonbladet ha pubblicato un documento della prestigiosa università Karolinska di cui fanno capo la formazione e ricerca medica in Svezia:    “Le regole per ammettere un paziente in terapia intensiva sono ferree: se hai più di 80 anni, o se hai fra 60 e 80 anni ma hai più disfunzioni d’organo non entri in terapia intensiva, inoltre se una persona viene contagiata dal Covid-19 ed è già gravemente malata la decisione dei medici dovrà basarsi non solo sull’età anagrafica ma anche su quella biologica.” Grande tristezza e crudeltà spietata nei confronti di persone sagge, perchè è cosi che mi piace chiamarle, nei confronti di chi ha fatto la nostra storia creandoci l’identità che abbiamo oggi!!
Forse non ci rendiamo ancora conto di quanto questo virus stia distruggendo la nostra memoria collettiva, sono loro che si sono sempre rimboccati le maniche per dare un futuro ai figli, sono loro che hanno dato vita alla speranza nei momenti bui della nostra storia.Con gli anziani sta andando via la gentilezza, la pazienza , la dignità il rispetto e l’esperienza ; valori antichi a cui nessuno oramai fa più caso ma sono il vero sale della convivenza civile.Se ne vanno le mani indurite dai calli e i visi segnati dalle rughe. Se ne vanno senza una carezza, soli, senza neanche un bacio. L’ Italia intera, il mondo intero dovrebbe dire grazie ed accompagnarli  in questo ultimo viaggio con  7,600 miliardi di carezze!!

a cura di Tina Incarnato

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