In tempi di quarantena da SARS COV-2 (Covid19)diventano esplosive le tensioni tra ex coniugi con figli e non è facile far prevalere il buonsenso o/e la fiducia reciproca dei genitori, nell’ottica del benessere del figlio. Non a caso l’11 marzo il tribunale di Milano ha stabilito che:” Nessuna chiusura di ambiti regionali può giustificare violazioni di provvedimenti di separazione o divorzio vigenti”. Cosicché viene sancito il diritto dei figli a frequentare entrambi i genitori, nonostante il divieto imposto dal decreto #iorestoacasa della Presidenza del Consiglio. In particolare il punto 13 del decreto de quo dispone:” Gli spostamenti per raggiungere i figli minori presso l’altro genitore o affidatario sono sempre consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”; pertanto, coronavirus o no il diritto/dovere di visita va rispettato.Il problema giuridico è così risolto, però è quello pratico e “morale” che rimane irrisolto, perché entrambi i genitori in questo particolare momento dovrebbero mettere da parte il loro egoismo e attuare tutte le protezioni a tutela della salute del bambino. Quindi occorerebbe far prevalere quel senso di responsabilità che la maturità dovrebbe accompagnare le scelte
Concludo citando l’articolo 3 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’ adolescenza il quale recita:” … … in ogni situazione problematica l’interesse del bambino/adolescente deve essere la priorità”.
A cura del l’avv. Sabina Vuolo
