19 Aprile 2024, venerdì
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Nuova sperimentazione per Acea Ato 5: ridurre calcare nell’acqua, si può?

Un sistema innovativo per ridurre la concentrazione di calcare nelle tubature idriche: è questa l’iniziativa lanciata da Acea Ato 5, che ha accolto le istanze giunte dai territori e rappresentate dai sindaci dei Comuni di Morolo e di Sgurgola. La Società ha dunque avviato due importanti percorsi con i Comuni citati per realizzare una fase di sperimentazione con anticalcari magnetici, già impiegati con risultati confortanti su una parte delle reti idriche.

Problemi a Morolo e Sgurgola

I due Comuni presentano acque particolarmente dure (ovvero con una consistente concentrazione di ioni di calcio e magnesio) e quindi soggette alla formazione di calcare. Un problema segnalato dagli utenti e dalle Amministrazioni comunali a cui ora si vuole dare una soluzione definitiva puntando sull’innovazione e la ricerca, dopo aver già sensibilmente ridotto (del 40-50%) sia il carico di anidride carbonica e quindi il valore del pH dell’acqua, parametri capaci di per sé di limitare il fenomeno delle incrostazioni da calcare.

Coinvolta l’università di Cassino

L’iniziativa prende vita anche grazie alle intese e al coinvolgimento dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e della Asl di Frosinone. Un esempio pratico di come la collaborazione stretta con l’Ateneo della Città Martire, grazie al protocollo d’intesa sottoscritto solo alcune settimane fa, già offre i primi frutti e può rappresentare la risposta e la soluzione migliore ai problemi del territorio. L’impiego di “polarizzatori magnetici” per limitare la presenza di calcare nelle tubature è stato già oggetto di un positivo studio valutativo condotto dall’Università di Cassino, che fornirà, anche nelle nuove sperimentazioni, la propria consulenza scientifica a garanzia dei risultati e delle prove.

La sperimentazione, che avrà una durata di sei mesi, prevede l’installazione su una parte della rete idrica comunale di sistemi anticalcare magnetici, prodotti da una società di Cassino, capaci di limitare in modo consistente la formazione delle incrostazioni. Sarà proprio l’Università cassinate a monitorare e verificare il costante rispetto dei parametri organolettici e l’efficacia degli apparati che, in questa fase di verifica del funzionamento, saranno forniti gratuitamente dal produttore. La Asl di Frosinone, attraverso il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, effettuerà invece costanti verifiche sulla qualità dell’acqua erogata. Durante tutto il periodo di sperimentazione, inoltre, anche Acea Ato 5 provvederà ad un proprio monitoraggio analitico ed a verifiche sul campo.

L’intervento della professoressa Maria Cristina Mascolo

“Da una cospicua attività di ricerca, svolta su vari campioni di acqua di durezza variabile, è stato possibile perseguire, con l’ausilio dei dispositivi magnetici anticalcare, risultati molto incoraggianti: il precipitato polverulento a base di calcare (del tipo aragonite) tende a formarsi prevalentemente nel corpo della soluzione con conseguente riduzione del calcare (del tipo calcite) che si deposita sulle superfici di contenimento dell’acqua; i cristalli di calcite che si depositano sulle superfici di contenimento dell’acqua risultano di dimensioni molto più grandi rispetto a quelli che si depositano da acqua non trattata con il dispositivo magnetico”.

Le parole di Giancarlo Pizzutelli della Asl

“Attraverso il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) parteciperemo a questa sperimentazione, effettuando costanti verifiche sulla qualità dell’acqua erogata. Voglio ricordare anche che il SIAN già effettua, di routine, circa 400 controlli sulla qualità delle acque destinate al consumo umano nell’intero territorio provinciale”.

Le dichiarazioni dei sindaci

“Credo sia un’iniziativa lodevole – fa notare Anna Maria Girolami-  perché sono convinta essere interesse di Acea garantire una qualità dell’acqua eccezionale, cosa a cui bisogna sempre puntare. Poi, il fatto che gli attori coinvolti siano tre, oltre ad Acea anche Asl e Università, credo dia delle ottime garanzie su quello che sarà poi il programma da seguire e i controlli da effettuare”.
“Quando si prendono degli impegni – aggiunge Antonio Corsi – è necessario mantenerli. Ringrazio il presidente di Acea Ato 5, Magini, per aver onorato la promessa fatta un anno e mezzo fa, quando proprio a Sgurgola ci vedemmo per riproporre il problema dell’eccessivo calcare nell’acqua di Tufano e chiedere rimedi.”

a cura di Cesare Cilvini

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