«Le istituzioni, grazie all’opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L’impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d’ombra che persistono sugli ideatori dell’attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l’affermazione della giustizia». Sono parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione del 39mo anniversario della strage di Bologna, avvenuta alle 10.25 del 2 agosto 1980, quando una bomba fatta esplodere davanti alla stazione ferroviaria provocò 85 morti e oltre 200 feriti.
Nel suo intervento sul palco eretto nel piazzale antistante la stazione il presidente dell’Associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, ha spiegato che «arrivare ai mandanti è possibile. Basta volerlo, occorre che ci sia la volontà di farlo. E questa volontà adesso c’è».Al termine del suo intervento i fischi di un locomotore, alle 10.25 esatte, preceduti da un grido dalla platea “Resistere, resistere”, ha dato il via a un minuto di silenzio per le vittime seguito da un commosso applauso.