Quanto spetta alla moglie a titolo di pensione indiretta?
Risponde il Prof.Giuseppe Catapano
La pensione indiretta spetta alla moglie superstite a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso del lavoratore indipendentemente dal momento in cui viene presentata la domanda. La tempistica è uguale anche per la pensione di reversibilità. In ogni caso, la pensione corrisponde ad una percentuale, subendo una riduzione rispetto a quella alla quale avrebbe avuto diritto il lavoratore o a quella spettante al defunto.
Quindi alla coniuge spetta:
- il 100% della prestazione, se vi sono due o più figli;
- l’80%, se vi è un solo figlio;
- il 60%, se è sola.
- La pensione indiretta ma anche quella di reversibilità può subire altri tagli se la moglie risulta beneficiaria di ulteriori redditi. In particolare, la prestazione può essere ridotta del 25% ovvero del 40% o ancora del 50% in base alla fascia di reddito nella quale ricade quello dell’interessata.
I limiti di reddito per effettuare la riduzione variano di anno in anno e si basano sul trattamento minimo della pensione previsto dall’Inps, che per il 2019 è stato stabilito in € 513,01.
Più semplicemente:
- se il reddito della moglie non supera di 3 volte il trattamento minimo Inps e quindi, ammonta ad € 20.007,39 annui, la pensione non subirà alcuna riduzione;
- se il reddito è compreso tra € 20.007,39 ed € 26.676,52 (4 volte il minimo Inps), la riduzione sarà pari al 25%;
- se il reddito supera € 26.676,52 ma non € 33.345,65 (5 volte il minimo Inps), la pensione verrà ridotta del 40%;
- se il reddito supera € 33.345,65 euro, la pensione sarà ridotta del 50%.
Tuttavia, la riduzione non si applica se nel nucleo familiare sono presenti figli minori, studenti o disabili.