23 Aprile 2024, martedì
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Lutto nel calcio: addio a Mondonico

ROMA – A pochissima distanza dalla morte di Davide Astori un nuovo lutto colpisce il mondo del calcio che dà il suo addio a Emiliano Mondonico, tecnico lombardo che da tempo combatteva con un tumore. «Ciao Papo…. sei stato il nostro esempio e la nostra forza… ora cercheremo di continuare come ci hai insegnato tu…», è stato l’annuncio della famiglia su Facebook. Mondonico, nato e cresciuto a Rivolta d’Adda, aveva compiuto 71 anni lo scorso 9 marzo. Nell’occasione, la figlia Clara, che gestisce la pagina facebook che porta il nome del padre, aveva scritto «la vita ti ha messo davanti a partite che sembravano impossibili da vincere ma tu, con la forza che ti contraddistingue, hai dimostrato di essere in grado di superare tutto». Un tipo fedele ai colori il ‘Mondo’ che ha vestito le maglie di CremoneseTorino Atalanta prima di guidarle dalla panchina in una carriera che lo ha visto anche tecnico di Como, Cosenza, NapoliFiorentinaAlbinoleffe Novara. Con il Torino ha vinto una Coppa Italia e disputato una finale di Coppa Uefa perdendo contro l’Ajax ma entrando comunque nella storia e nell’immaginario costruttivo, con la celebre scena della sedia agitata in aria per protestare contro l’arbitro il 13 maggio 1992 nella gara di ritorno. Un vero cuore Toro, un vero sportivo e innamorato del calcio.

Ore 9.28 – IL COMUNICATO DELL’ATALANTA
«Atalanta in lutto. È scomparso Emiliano Mondonico. Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta con grande commozione sono vicini alla moglie Carla, alle figlie Francesca e Clara, ai familiari tutti, e partecipano al loro profondo dolore. Emiliano Mondonico ha indossato la maglia nerazzurra prima da giocatore e quindi da allenatore scrivendo alcune delle pagine più importanti della storia dell’Atalanta. Guidò l’Atalanta dalla panchina per la prima volta nella stagione 1987-88 in Serie B. Quella fu una stagione incredibile visto che la squadra non solo ottenne immediatamente la promozione nella massima serie, ma fu protagonista dell’esaltante cavalcata in Coppa delle Coppe dove arrivò a disputare la semifinale contro il Mechelen. Nelle due successive stagioni ottenne un sesto (1988-’89) e un settimo posto (1989-’90) in Serie A con relativa qualificazione alla Coppa Uefa. Ritornò ad allenare l’Atalanta dal 1994 al 1998 con un’altra promozione in Serie A e la conquista della finale di Coppa Italia. In momenti come questo si fa sempre tanta fatica a trovare le parole, forse perché non ce ne sono. Se n’è andato un pezzo importante di storia atalantina, ma mai potrà essere dimenticato. Ciao mister, ciao “Mondo”…»

a cura di Carmine Cilvini

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