29 Marzo 2024, venerdì
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Il cantautore napoletano Marco Rizzo: da Sanremo Music Awards si racconta per il quotidiano La Notte

Tra i numerosi artisti che hanno aderito al progetto “Dona un sorriso”,organizzato dall’Ass. Noi polizia con il Presidente Gennaro Sannino in collaborazione con Auge rappresentata dal Magnifico Rettore Prof.Giuseppe Catapano e l’Ass. Merola è Napoli con il Presidente Conte Giuseppe Cascella  ho avuto l’opportunità di intervistare per il quotidiano La Notte il giovane cantautore Marco Rizzo.

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Marco,sono curiosa di sapere: come e quando hai scoperto il tuo amore per la musica?”Ti dirò, sono cresciuto in una famiglia particolarmente vicina alla musica e all’arte in generale essendo figlio di una cantante lirica,è stato dunque facile “innamorarmi” della Dea Musica(per richiamare un nota canzone,ndr) . All’età di diciannove anni ho cominciato a studiare musica classica e musica leggera presso un istituto musicale a Napoli da sempre prediligendo le sonorità acustiche, in particolare del pianoforte e della chitarra.”

Ad oggi come descriveresti il tuo cammino verso la musica? Sono decisamente soddisfatto di come sto portando avanti questa passione che vorrei diventasse il mio lavoro. Ho partecipato a numerosi eventi e festival,nazionali ed internazionali. Tra gli altri il Premio Mia Martini nel 2010 e il Tour Music Fest nel 2016. Nel Febbraio del 2017 sono tra i finalisti delSanremo New Talent con il brano “Quel sorriso”, di cui sono autore e compositore. Incentrato sul tema di una storia d’amore, con questo brano ci tengo a sottolineare che spesso la bellezza si cela nelle piccole cose quotidiane. A seguire L’esperienza ligure il contest Sanremo Music Awards, vincendo il premio “Voce rivelazione maschile 2017”, grazie all’ interpretazione del brano”Quel sorriso”. Non da ultimo ho inciso un altro singolo,in lingua inglese,intitolato “Never”

Sei tra gli ospiti dell’evento benefico “Dona un sorriso”dimostrando di essere un’artista umile e pronto ad aiutare il prossimo. Ho già partecipato ad eventi solidali ed ogni volta ci metto il cuore: se posso “donare un sorriso” solo con la voce è per me fonte di grande soddisfazione. Qualche anno fa ho intrapreso un percorso ,sempre a scopo di beneficenza,esibendomi in tutte le carceri italiane.Sono del parere che l’umiltà,per un’artista,debba essere il suo biglietto da visita.

a cura di Maria Parente

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