29 Marzo 2024, venerdì
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Spesa pubblica fuori controllo

L’equivalente di una manovra finanziaria bruciato in 5 mesi. Da gennaio a maggio, alla faccia dei tagli alla spesa e delle spending review vecchie e nuove (quella di Monti del 2012, più volte sterilizzata, e quella di Cottarelli che fino ad ora ha vissuto di tanti annunci e pochi provvedimenti concreti) il bilancio dello stato ha registrato un buco di 25 miliardi. Come si arriva a questo risultato? Lo spiega un’indagine condotta dal Centro studi di Unimpresa.

Le entrate tributarie si sono confermate tendenzialmente stabili rispetto ai primi 5 mesi dell’anno scorso (solo 248 milioni in più pari a un irrisorio +0,16%) e questa è sicuramente un buona notizia per cittadini e imprese. Ma a esplodere è la spesa corrente, cioè i costi sostenuti dalle amministrazioni per mantenere se stesse e pagari gli stipendi. In 5 mesi il conto monstre è di 192,6 miliardi contro i 164 dello stesso periodo del 2013: 28 miliardi in più. La voragine è stata parzialmente erosa dai risparmi sul fronte delle uscite in conto capitale: -3,7 miliardi. E anche questo è un brutto segnale perché rimarca la tendenza da parte delle p.a. centrali a non finanziare più investimenti e a spendere solo per il mantenimento di una macchina burocratica sempre più insensibile ai tagli.

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