20 Aprile 2024, sabato
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I Vpo sono co.co.co

I vice procuratori onorari sono «co.co.co.». E il ministero della giustizia deve versare alla Gestione separata dell’Inps i contributi arretrati sui compensi percepiti negli ultimi cinque anni. È quanto ha stabilito il tribunale del lavoro di Torino, accogliendo il ricorso di 10 vice procuratori onorari (Vpo) che chiedevano al ministero il riconoscimento della tutela previdenziale alla luce della para-subordinazione del rapporto. Il principio affermato dal giudice piemontese potrebbe riguardare non solo i circa 1.700 Vpo italiani, ma anche il restante corpus dei magistrati onorari. Categoria che, tra componenti privati di tribunali e corti d’appello minorenni, esperti di sorveglianza, esperti di tribunale, giudici onorari di tribunale e giudici di pace conta altre 5.500 unità. E c’è anche qualche giudice tributario che attende di conoscere le motivazioni della sentenza per capire se l’innovativa interpretazione potrebbe supportare un’eventuale richiesta di contributi previdenziali al Mef.
«Per i vice procuratori onorari ritengo che il principio possa essere considerato estensibile», spiega a ItaliaOggi Roberto Carapelle, l’avvocato che ha difeso i Vpo nella causa torinese, «tuttavia senza il deposito delle motivazioni (che avverrà entro il mese di settembre, ndr) è difficile dire se altre figure come i giudici di pace potrebbero rientrare o meno in questo filone».

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