29 Marzo 2024, venerdì
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Visco, da misure Bce in Italia 200 mld alle banche e 120 mld alle imprese

Con le nuove misure della Bce le banche italiane beneficeranno di una liquidità che potrebbe superare i 200 miliardi. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo all’assemblea annuale dell’Abi. “Le nuove operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine – ha sottolineato Visco – concederanno liquidità agli intermediari a condizione che essa venga usata per finanziare le attività produttive. L’ammontare potenzialmente disponibile per le banche italiane è cospicuo: può superare i 200 miliardi lungo l’intero orizzonte del programma”.

 

La Banca d’Italia sta per adottare nuove misure per favorire l’accesso al credito delle Pmi e le attività potenzialmente coinvolte sono pari a circa 120 miliardi di euro. Lo ha affermato il governatore Ignazio Visco, secondo cui Via Nazionale “sta per ampliare la gamma dei prestiti utilizzabili a garanzia del rifinanziamento presso l’Eurosistema, con modalità tali da incentivare il credito alle piccole e medie imprese. Le attività potenzialmente interessate da questa iniziativa sono stimabili in circa 120 miliardi al netto degli scarti di garanzia”. “Il collaterale che si renderà così disponibile – ha spiegato Visco all’assemblea annuale dell’Abi – favorirà la partecipazione alle nuove operazioni, stimolando la concessione di prestiti. Esso si aggiungerà alle garanzie già depositate presso la Banca d’Italia e alle altre attività prontamente stanziabili, pari a oltre 530 miliardi, a fronte di un ricorso al rifinanziamento attualmente pari a 170 miliardi”.

Visco, ancora difficoltà per imprese più piccole con bilanci fragili

 

In Italia “la ripresa stenta ad affermarsi” ma si sta allentando la stretta creditizia. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, all’assemblea annuale dell’Abi. Le indagini sulle imprese, ha affermato Visco, “mostrano un allentamento delle tensioni all’offerta di prestiti: difficoltà emergono ancora tra le aziende di minore dimensione e con bilanci fragili, in relazione soprattutto all’elevato indebitamento”.”Le erogazioni – ha spiegato il governatore – risentono dei timori degli intermediari circa la solidità e le prospettive dei debitori. In alcuni casi, esse possono essere influenzate da cautele indotte dall’esercizio di valutazione in corso presso le maggiori banche (comprehensive assessment). Rimane debole – ha aggiunto – anche la domanda di credito, soprattutto quella connessa con il finanziamento di nuovi investimenti”.

I vertici di alcune banche hanno agito in maniera inadeguata e scorretta e ora il sistema finanziario deve recuperare la fiducia del pubblico. E’ il monito lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, all’assemblea annuale dell’Abi. “La crisi – ha detto Visco – ha fatto emergere comportamenti inadeguati, imprudenti, talora scorretti da parte degli amministratori. Il sistema finanziario deve riguadagnare la fiducia del pubblico”.”Nella grande maggioranza dei casi, di crisi conclamata o di difficolta’, il deterioramento degli equilibri aziendali e’ dovuto a carenze nel governo della banca e nel processo di erogazione del credito. Su questi profili si e’ concentrato un terzo degli interventi di vigilanza effettuati nel 2013″.

“Condotte scorrette – ha sottolineato il governatore – quali quelle emerse di recente per alcune grandi banche estere, e irregolarità nelle transazioni finanziarie possono provocare forti perdite economiche e danni alla reputazione degli intermediari, con conseguenze sul piano sanzionatorio. Poniamo estrema attenzione a questo profilo – ha aggiunto – e chiediamo alle strutture di controllo interno e ai vertici delle banche di prevenire e di rimuovere comportamenti anomali”.

 

“Con la recessione il numero di intermediari in crisi e’ cresciuto”. “Dal 2009 – ha precisato – sono state sottoposte all’amministrazione straordinaria 45 banche, su un totale di quasi 700. Le procedure hanno interessato principalmente banche di dimensione ridotta; in cinque casi hanno riguardato intermediari con operativita’ interregionale”. Il governatore ha quindi riferito che le banche attualmente in amministrazione straordinaria rappresentano circa l’1% del sistema in termini di attivita’; “vi si aggiungono alcuni casi di difficolta’ non gravi, che la vigilanza segue con attenzione”.

Con le misure adottate dalla Bce a giugno il Pil italiano potra’ crescere dell’1% da qui alla fine del 2016. “Gli effetti sull’economia italiana dell’insieme di misure adottate in giugno potranno essere rilevanti. Mantenute nel tempo, le variazioni dei tassi di interesse e del cambio che hanno fatto seguito agli annunci di quelle misure determinerebbero un aumento del PIL stimabile in circa mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016; i prezzi al consumo registrerebbero un rialzo di entita’ analoga”, ha sottolineato. “Se gli intermediari sfrutteranno appieno il finanziamento consentito dalle nuove operazioni, adeguando le condizioni praticate alla clientela al minor costo della loro provvista e rimuovendo le residue restrizioni all’offerta di credito, si potranno avere effetti positivi aggiuntivi sul Pil, fino a un altro mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016”, ha aggiunto Visco.

Nell’Eurozona “l’inflazione, pari a giugno allo 0,5%, resta ben al di sotto dei valori compatibili con al stabilita’ dei prezzi”, ha spiegato il governatore aggiungendo che in Italia “la dinamica dei prezzi al consumo e’ scesa allo 0,2%

“Negli anni difficili della crisi le banche italiane hanno rafforzato significativamente la posizione patrimoniale” ora e’ arrivato il momento “di un aumento della profittabilita’”. “Il rafforzamento patrimoniale sta continuando, come richiesto anche dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3) in vigore nell’Unione europea dallo scorso gennaio”, ha aggiunto. Tutto questo “pone gli intermediari nelle migliori condizioni per tornare a finanziare l’economia. L’analisi della qualita’ dei bilanci (Aqr) effettuata nell’ambito della comprehensive assessment e’ pressoche’ completata a livello nazionale, lo stress test e’ in corso”. I risultati dell’intero esercizio, ha detto il governatore, “saranno resi noti il prossimo ottobre, prima dell’avvio del Meccanismo di vigilanza unico”.

La Banca d’Italia riconosce il valore del modello cooperativo. Ma non abbiamo fatto mistero della nostra convinzione che per le banche popolari piu’ grandi, quotate in borsa, operanti a livello nazionale o anche internazionale, sarebbe opportuno un diverso assetto societario”, ha detto Visco.  “Anche il Fondo monetario internazionale e la Commissione europea lo hanno piu’ volte auspicato”, ha aggiunto Visco, ricordando che “abbiamo fatto quanto i nostri poteri consentono. Eventuali passi ulteriori, piu’ incisivi, richiederebbero interventi legislativi”. Visco ha inoltre sottolineato che “le innovazioni normative di recente introdotte mirano a irrobustire la governance delle banche popolari, in modo da renderle piu’ forti e meglio in grado di servire il territorio di riferimento, favorendone il rafforzamento patrimoniale e mettendole in condizione di affrontare la sfida dell’Unione Bancaria”.

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