29 Marzo 2024, venerdì
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Renzi: idee e riforme salveranno l’Europa. Ecofin, sintonia Padoan-Schauble sulla crescita

Basta con i signori no, l’Italia vuole essere leader e a dettare linea e agenda delle riforme per creare lavoro e speranza, non parlare di limiti e vincoli. Matteo Renzi, presidente del consiglio, è intervenuto oggi a Venezia, nell’ambito di Digital Venice, il forum dedicato al futuro digitale della comunicazione, per ribadire che le riforme, In Italia e in Europa, sono non necessarie, ma addirittura vitali. Così come le idee, “che in questo momento salveranno l’Europa”. “Il ruolo dell’Ue non è quello di associazione di limitazioni ma quello di essere uno spazio di libertà”, ha spiegato. “Dobbiamo rendere civile e più bella la globalizzazione, se invece parliamo solo di limiti, di vincoli e di dossier burocratici che dividono i paesi perdiamo un’opportunità”. Renzi ha chiarito che “l’Italia è semplicemente leader in Europa per sei mesi ed è una resposabilità importante della quale siamo orgogliosi. Ma la nostra ambizione è diventare leader dei cittadini. Se l’Italia cambia può essere leader nei prossimi 20 anni. Il problema dell’Italia, e ne sono sicuro al 100%, è l’Italia”. Insomma, la lingua batte dove il dente duole, cioè sulle riforme, a partire da quella del senato, ridimensionato nei poteri e non più elettivo: “Magari in altri Paesi  può essere una cosa normale, ma per la politica italiana è una rivoluzione. Tagliamo 2.000 posti di lavoro nella politica. L’Italia ha una grande occasione e l’occasione dell’Italia è fare l’Italia: smetterla di piangersi addosso e provare concretamente nei mille giorni che verranno a cambiare faccia, anzi interfaccia. Noi stiamo mettendo tutto ciò che possiamo mettere in campo. Faremo le riforme che abbiamo promesso a livello istituzionale”. Renzi, però, ha sottolineato l’urgenza assoluta di “creare spazio e posti di lavoro per i nostri giovani”. E in questo l’innovazione ha un ruolo di primo piano, in quanto “settore che genera più posti di lavoro”. Alla presenza, tra gli altri, del commissario Ue per l’Agenda Digitale Neelie Kroes e di rappresentanti di diverse aziende straniere, il premier ha annunciato, per ottobre, “un vertice strategico” organizzato dall’Italia sull’Information and Communication Tecnology. E ha proposto che “ogni euro investito in infrastrutture digitali” venga “escluso” dal Patto di stabilità, definendo “derby ideologico” quello tra austerity e flessibilità. Un tema, quello del rigore e della crescita, affrontato anche dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, prima di presiedere l’Ecofin che ha inaugurato il semestre italiano di presidenza dell’Ue

Padoan: pieno accordo sulle riforme per la crescita. Governo italiano in sintonia con Berlino. Ma non con la Bundesbank

In Europa “c’e’ pieno accordo sul fatto che il modo per aumentare la crescita, qualcosa di cui tutti hanno bisogno compresa la Germania, e’ attraverso le riforme strutturali”: lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, prima di presiedere il primo Ecofin del semestre italiano. Più in generale, ha detto, il governo italiano è “sulla stessa linea del governo tedesco”, e c’è sintonia fra il premier Matteo Renzi e la cancelliera Angela Merkel cosi’ come fra lo stesso Padoan e il collega Wolfgang Schaeuble. “Weidmann – ha aggiunto, riferendosi al presidente della Bundesbank che la scorsa settimana aveva criticato le posizioni italiane sulla flessibilita’ – non fa parte del governo tedesco”. Il governo italiano, ha aggiunto Padoan “sta spingendo per le riforme” ed e’ “molto determinato, ambizioso ma molto realistico”. Se l’Italia sta realizzando le sue riforme, “come presidente dell’Ecofin il mio scopo e’ quello di aiutare tutti i paesi a trovare incentivi e la spinta necessaria per le riforme”. Oggi all’Ecofin, il ministro si aspetta “di cominciare un dialogo molto concreto sul tema della crescita e dell’occupazione: su questo c’e’ totale accordo, e’ la priorita’ numero uno dell’Unione europea”. Ma a gettare acqua sul fuoco dell’entusiasmo ci ha pensato il Financial Times sottolineando come   “si ripeta”. Almeno questo è il commento sull’ottimismo di Matteo Renzi sul via libera di Berlino a una maggiore flessibilità nell’applicazione delle regole del Patto europeo di Stabilità e di crescita. E avverte che a decidere, in realtà, saranno gli elettori tedeschi, che la cancelliera non vorrà deludere.

Sui FT si legge: “Ai veterani della crisi dell’eurozona”, le affermazioni del presidente del Consiglio italiano ricordano infatti le prese di posizione del premier spagnolo Mariano Rajoy contro le norme di bilancio Ue, dopo la sua elezione nel 2011, così come quelle del presidente francese Francois Hollande, che nei primi cinque mesi del suo mandato spinse per ottenere un nuovo “patto della crescita”. “Renzi ha maggiore spazio di manovra dei suoi omologhi spagnolo e francese, dal momento che i suoi predecessori hanno tenuto il deficit italiano sotto la soglia Ue – scrive oggi Peter Spiegel da Roma – ma l’eurozona è piena di leader che pensavano di aver ottenuto concessioni da Berlino, solo per ritrovarsi ricacciati indietro a causa della reazione politica in Germania”. “Renzi potrebbe avere maggiore successo, soprattutto se adotta misure per rafforzare la competitività italiana – conclude Spiegel – ma come ha appreso Cameron (il premier britannico rimasto isolato sulla nomina del presidente della Commissione Ue), l’opinione pubblica tedesca è ciò che di fatto guida Merkel. E la ‘flessibilità’ per l’Italia non porta voti in Germania”.

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