25 Aprile 2024, giovedì
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I prodotti tipici salvano gli ecosistemi

ROMA – Sono veramente infiniti i prodotti tipici provenienti dai parchi italiani, frutto di tradizioni e saperi antichi, ma anche di innovazione e ricerca. Gli studi più recenti ci dicono infatti che è proprio grazie alla produzione di queste varietà agricole che tanti ecosistemi che altrimenti sarebbero andati perduti, sono ancora in buono stato di conservazione o del tutto recuperati. Una prospettiva affatto scontata, insomma, che vede agricoltura e parchi, alleati in uno scambio di mutuo soccorso.

IL FESTIVAL DELLA RURALITA’ – Cornice ideale per sviluppare questo ragionamento, il “Festival della ruralità”, in corso fino al 1° giugno nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, uno dei Parchi più rurali d’Italia, dove oggi è in programma l’incontro “Il marchio del Parco, garanzia di qualità e sostenibilità” cui prenderanno parte Cesare Veronico (Presidente Parco Nazionale dell’Alta Murgia), Benedetto Fiori (Presidente Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi), Vittorio Alessandro (Presidente Parco Nazionale delle Cinque Terre), Domenico Pappaterra (Presidente Parco Nazionale del Pollino) e Lucia Venturi (Presidente Parco Regionale della Maremma).

ECOSISTEMI E PRODOTTI TIPICI – Un’indagine condotta negli anni scorsi da Federparchi evidenzia che le attività agro-silvo-pastorali legate ai prodotti tipici, generano sull’ambiente pressioni ben diverse rispetto a quelle caratteristiche di un’agricoltura intensiva. Il loro sistema di produzione si basa, nella maggior parte dei casi su metodi e tecniche più compatibili con l’ambiente e che recuperano le tradizionali tecniche di produzione, come: le rotazioni, il riutilizzo dei residui colturali, il letame, leguminose, sovesci, residui organici, il controllo biologico per mantenere la fertilità del suolo, fornire elementi nutritivi e controllare insetti ed erbe infestanti e altri organismi dannosi.

UN MARCHIO NAZIONALE – “L’idea – spiega Cesare Veronico, presidente del Parco dell’Alta Murgia – è di proporre un marchio nazionale per i prodotti che provengono dai parchi e dalle aree protette d’Italia. Una sorta di brand positivo, immediatamente riconoscibile, per mettere in rete le tante produzioni tipiche dei parchi italiani, ma anche le esperienze positive e le buone pratiche. Si tratterebbe quindi di uno straordinario veicolo per promuovere, nel mercato italiano ed estero, alcune delle produzioni uniche dell’agricoltura made in Italy, offrendo contemporaneamente l’opportunità alle aziende che vivono e producono nelle aree protette, di valorizzarsi, con conseguenze positive anche sulle attività tradizionali di tutela e conservazione della natura tipiche dei Parchi. Per questo motivo è determinante il ruolo di Federparchi per l’attribuzione di questo marchio”.

PARCHI E IMPRESE AGRICOLE – “Nei parchi italiani – spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – operano quasi 250 mila imprese agricole. Si tratta di un capitale di straordinaria importanza su cui puntare per creare lavoro qualificato e per valorizzare i territori. La visione che vede agricoltura e tutela dell’ambiente come elementi contrapposti è ormai superata. I parchi hanno dimostrato di essere dei laboratori privilegiati per sviluppare un’agricoltura che tutela gli habitat e gli ecosistemi e che anzi può diventare un traino per far conoscere e apprezzare aree del paese meno note.”

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