25 Aprile 2024, giovedì
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Le cooperative si rinnovano

Sono 44.200 gli operatori impegnati quotidianamente nelle attività delle cooperative e dei consorzi diffusi in oltre 5mila comuni al servizio di oltre 500mila famiglie. Nel 2011 i consorzi e le cooperative del gruppo Cgm hanno fatturato oltre 1,3 miliardi di euro. Non basta? Nel 2011 l’occupazione all’interno del gruppo, tra soci lavoratori e addetti non soci, è cresciuta del 4,9%: le donne rappresentano il 68,2% della forza lavoro, il 7,4% è rappresentato da lavoratori extracomunitari e il 30% è over50 (e spesso ha perso lavoro altrove). Se si considera che Cgm pur essendo la più grande rete esistente rappresenta solo una parte (il 15%) dell’economia sociale italiana ci si rende conto di un fenomeno costituito da 11.808 coop che alimentano un valore della produzione pari a 8,97 miliardi e 750mila lavoratori dipendente, in aumento del 17,3% tra il 2007 e il 2011 (fonte Censis). Le imprese Cgm non sono una mosca bianca: il 45,3% del totale delle imprese sociali dal 2008 a oggi ha aumentato il personale e quasi il 70% afferma che sino al 2013 il numero di persone inserite non subirà variazioni (fonte: VI Rapporto Annuale Osservatorio Isnet). D’altra parte sono quasi 5 milioni le persone che usufruiscono dei servizi messi a disposizione dalle imprese sociali nei cinque maggiori settori di utenza: 1.330.302 nell’assistenza sanitaria, 878.026 nell’assistenza socio-sanitaria, 820.900 nell’assistenza sociale, 776.580 nell’educazione/istruzione e 43.291 nella tutela ambientale. Di questi il 31,6% sono minori, 22,8% famiglie, 19,2% disabili, 13,2% anziani, 7% tossicodipendenti e il 6,4% persone in situazioni generiche di disagio. Però la particolarità di Cgm è che vuole innovare integrando imprenditorialità e socialità. Si tratta di 65 modelli “ibridi” in fase di start up con investimenti superiori ai 54 milioni di euro. Start up, appunto, che possono avere forme giuridiche diverse da quelle cooperative (per es. fondazioni, società per azioni, società a responsabilità limitata ecc.) e operare in ambiti differenti da quelli tradizionali: housing sociale, cura e sanità leggera, green economy, turismo sociale, logistica e trasporti.

A cura del Prof. Giuseppe Catapano

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