25 Aprile 2024, giovedì
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Il vero tesoro di Alibaba

Alibaba Group, che si sta preparando a essere la quotazione più importante di una compagnia cinese nel mercato americano, domina il mercato dell’e-commerce della Cina. Non tutti però negli Stati Uniti conoscono la portata di questa azienda. Forse il modo migliore per capire cos’è davvero Alibaba è pensarlo come un misto di Amazon, eBay e PayPal con una pizzico di Google, il tutto unito a caratteristiche tipicamente cinesi.
Diversamente da Amazon, che acquista la merce dai fornitori e la vende ai clienti, Alibaba ha sempre agito da intermediario, mettendo in contatto gli acquirenti e i venditori e facilitando le transazioni tra questi. Benché non sia una società di vendite all’incanto, il suo ruolo di intermediario è simile a quello di eBay. Taobao, il più grande sito internet gestito da Alibaba, è come un gigantesco bazar cinese con circa 760 milioni di schede di prodotto messe sul mercato da sette milioni di venditori. I commercianti non pagano per vendere i loro prodotti su Taobao, ma pagano la pubblicità e altri servizi su Alibaba così da avere maggiore visibilità rispetto altri. Questo sistema gratuito è uno dei motivi per cui in Cina Taobao attira molti utenti. Come in Google, le inserzioni pubblicitarie dei commercianti compaiono insieme ai risultati di ricerca di prodotti su Taobao. Mentre Taobao si rivolge soprattutto ai piccoli commercianti, Tmall, un altro sito di acquisti di Alibaba, si rivolge a quelli più grandi, tra cui marchi famosi come Nike, Gap e Apple, che quest’anno vi ha aperto un negozio online. A differenza di Taobao, Tmall, che conta circa 70 mila commercianti, fa pagare ai clienti un canone annuale, un deposito e anche una commissione su ogni transazione. Quello che contraddistingue Alibaba sono le sue dimensioni. L’azienda ha riferito che Taobao e Tmall rappresentano più del doppio di tutte le consegne che avvengono in Cina. Nel 2012 il volume combinato delle transazioni dei due siti ha superato mille miliardi di yuan (163 miliardi di dollari), più di Amazon ed eBay messi insieme. Il fatturato di Alibaba è circa un decimo di quello di Amazon perché l’azienda cinese non vende in proprio, ma la sua profittabilità è maggiore: le entrate del terzo trimestre sono aumentate del 51% rispetto all’anno precedente, arrivando a 1,78 miliardi di dollari. L’utile netto è stato di 792 milioni di dollari, con un margine di profitto del 44,6% secondo i dati dell’azionista Yahoo, che possiede una partecipazione del 24%. Le entrate di Amazon sono state di 17,09 miliardi di dollari, con una perdita di 41 milioni di dollari nello stesso trimestre.

Il colosso cinese, che potrebbe raccogliere circa 15 miliardi di dollari dalla sua ipo negli Usa, ha anche avuto un ruolo importante nel sistema finanziario della Cina. Per risolvere il problema dell’affidabilità dei commercianti sul suo sito Alibaba ha creato Alipay, un sistema di pagamento che protegge gli acquirenti se i venditori non consegnano la merce. Alipay è così radicato in Cina che quando l’azienda ha creato un fondo monetario è diventato uno dei principali a livello mondiale in soli otto mesi. Alibaba fa anche microprestiti e partecipa al programma del governo cinese per avviare cinque banche private in alcune grandi città. Gestito da un’affiliata di Alibaba, il sistema di pagamento ha permesso all’azienda di accumulare un’ingente quantità di informazioni sulle piccole aziende e sui consumatori cinesi e sulle loro transazioni online.

Anche se Alibaba rimane di gran lunga l’attore più importante nel mercato cinese dell’e-commerce in rapida crescita, l’azienda deve affrontare una forte concorrenza dato che un numero sempre maggiore di consumatori cinesi usa gli smartphone. Tencent, società nel settore dei social media e dei giochi online, sta emergendo come un potente concorrente grazie all’abilità di usare la sua popolare applicazione di messaggeria mobile, WeChat, come piattaforma per offrire anche servizi di e-commerce. Questo mese Tencent, per rafforzare le sue abilità nell’e-commerce, ha annunciato un accordo per comprare una partecipazione del 15% in JD.com, la seconda maggiore azienda di e-commerce della Cina. Alibaba ha risposto con una serie di accordi, tra cui l’offerta dello scorso mese di pagare 1,13 miliardi di dollari per una partecipazione del 72% nella società cinese di mappe online AutoNavi che ancora non possedeva. Lo scorso anno il colosso cinese ha investito 585,8 milioni di dollari per una partecipazione del 18% in Sina Weibo, il popolare sito di microblogging controllato da Sina.

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