20 Aprile 2024, sabato
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Colpo d’occhio sulla logistica

Ascensori, scale mobili, componenti elettromeccanici ma anche carta, farmaci e cosmetici. I prodotti di cui Bracchi si occupa con la sua logistica sono i più disparati e con richieste di trasporto, stoccaggio e sicurezza molto diverse. A questa complessità, già di per sé notevole, si aggiunge poi l’articolazione territoriale del gruppo: sei sedi di proprietà in tutta Europa con più magazzini ciascuna, e 72 siti non di proprietà di cui Bracchi ha la gestione.
Così tre anni fa il gruppo con sede a Fara Gera d’Adda, in provincia di Bergamo, ha deciso di rinnovare le soluzioni di gestione dei magazzini arrivando, dopo una selezione di 35 vendor, ad adottare l’applicativo K-Logistic della software house bolognese Kirio. Oggi tutta la logistica è governata attraverso questo strumento, che interagisce da un lato nel gestionale aziendale e dall’altro ha un’appendice nei sistemi dei clienti, che possono semplicemente connettersi a un cruscotto web per controllare lo stato dei processi che li riguardano o possono connettere i propri sistemi grazie all’interscambio di dati che K-Logistic consente. Un po’ come osservare su un plastico quello che succede nei magazzini o nei trasporti, praticamente in tempo reale.

«Abbiamo ottenuto tre grossi vantaggi grazie a questo cambiamento», ha spiegato Matteo Perazzoli, responsabile della divisione logistica di Bracchi, «intanto abbiamo un sistema moderno che consente un’interfacciabilità con i clienti estremamente facile.
In questo modo possiamo persino proporre degli standard a clienti non strutturati, così come uno scambio dati. Inoltre, K-Logistic ci consente di mappare tutti gli step del magazzino: copriamo diverse tipologie di logistica, da quella pesante a commessa a materiale difficile da maneggiare. La flessibilità del sistema ci dà il vantaggio di poter coprire mercati completamente diversi tra loro e, allo stesso tempo, di avere clienti che richiedono processi differenti». Prendersi cura del trasporto di un componente di ferro o di un farmaco richiede un’attenzione e mezzi diversi, e anche dal punto di vista della sicurezza in magazzino le cose cambiano. Ecco perché uno dei vantaggi della soluzione di Kirio è la possibilità di mappare i processi, in modo da sapere chi ha toccato cosa.

Perazzoli ha inoltre fatto cenno alla possibilità di proporre una standardizzazione delle procedure a quei clienti che gestiscono manualmente i propri ordini, una sorta di beneficio aggiuntivo che da una parte consente a Bracchi di lavorare sempre coi medesimi standard su cui si è ottenuta l’efficienza, dall’altra di portare benefici anche nell’organizzazione del cliente.

«Con Bracchi siamo partiti con un test», ha affermato Andrea Costato, amministratore delegato di Kirio, «ci hanno dato un piccolo progetto all’estero dove abbiamo installato un software stand alone con un cruscotto per il monitoraggio di carico e scarico su di un magazzino. Il progetto è andato a buon fine e da lì abbiamo cominciato tutta la parte dell’analisi dei processi per gestire il passaggio dal sistema logistico che avevano a K-Logistic. Noi abbiamo una soluzione verticale, ma plasmiamo l’ultima parte sulle esigenze del cliente. Infine, abbiamo installato tutto sul datacenter a Fara Gera d’Adda, accessibile anche dalle altre sedi con un collegamento ad alta disponibilità».

Come opera concretamente K-Logistic? Nel momento stesso in cui arriva la merce, attraverso il sistema informativo vengono registrati i dati relativi al trasportatore (orario di arrivo in particolare) e viene assegnata una missione a un operatore (quale merce deve scaricare, lettura dei barcode, posizionamento sugli scaffali). Stessa modalità per la merce in uscita, con l’assegnazione a livello informatico di una missione all’operatore (quali articoli preparare, dove prelevarli ecc.). Ogni fase è monitorata e registrata. Il responsabile della logistica ha dunque la possibilità di vedere ogni movimentazione, ma non solo, anche il cliente.

«La cosa più importante è che abbiamo sempre un controllo puntuale, al millesimo di secondo», ha concluso l’amministratore delegato di Bracchi, Lorenzo Annoni, «l’investimento iniziale è stato di 95 mila euro per il solo software più altri 150 mila per l’hardware, ma quest’ultimo non è stato un cambiamento legato alla soluzione. Penso che questa cifra si recuperi in un solo anno».

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