18 Aprile 2024, giovedì
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La tata? Ora la offre lo shampoo

I viaggi alle Maldive, i brillanti o le automobili parlando di promozioni e concorsi legati a prodotti di largo consumo sono oggi da considerarsi fuori moda. Perché quello che cercano i consumatori (e le aziende si sono attivate) sono servizi che alleggeriscano il budget familiare: come la baby sitter o la spesa, il corso di tennis per i giovani e la pittura. Alla base, non solo logiche di marketing ma anche «uno spostamento del concetto di lusso verso cose utili», spiega Italo Piccoli, sociologo dei consumi e docente all’Università Cattolica di Milano. «I clienti soppesano tutto ciò che mettono nel carrello e anche quando usciremo dalla crisi resteranno comportamenti cambiati, una voglia di sobrietà dei consumi». Da Henkel Italia, divisione beauty care, per esempio dal 2012 le referenze esotiche dei concorsi a premi di una marca tradizionale, tale è Antica Erboristeria hanno lasciato spazio a voucher spendibili per beni e servizi con estrazione settimanale. In totale 4 premi da 12 mila euro ciascuno, di buoni spesa da investire come si vuole, bollette comprese. Claim della promozione: «Sorridi per un anno», veicolata in radio e nei punti vendita accanto a dentifrici, shampoo o collutori. «Abbiamo cambiato le logiche promozionali tenendo conto delle priorità delle famiglie e delle leve che spingono a scegliere una marca settimanalmente», racconta Bernadette Bevacqua, direttore generale divisione Beauty Care al consumo di Henkel Italia, colosso da 693 milioni di euro.  «Eravamo abituati a vendere sogni, brillanti, viaggi alle Maldive, spa per una settimana. Concetti un po’ lontani dal consumatore che vive un diverso periodo e guarda al portafoglio».

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