16 Aprile 2024, martedì
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Expo 2015, Made in Italy il Padiglione del Kuwait

Ci sono progettisti e aziende italiane dietro il padiglione temporaneo e sostenibile del Kuwait per l’Expo 2015, presentato ieri a Milano. Italo Rota e il suo studio hanno firmato l’architettura e il design, mentre la progettazione di impianti e strutture è di Progetto Cmr, studio di progettazione integrata dell’architetto Massimo Roj di Milano. La costruzione è stata affidata al general contractor rappresentato dalla società specializzata Nussli Italia di Torino, che già con Rota ha partecipato all’Expo 2008 di Saragozza. Un investimento compreso fra 20-25 milioni di euro. La struttura offrirà un percorso emozionale per raccontare come il Kuwait sta utilizzando l’istruzione, la tecnologia e la ricerca scientifica per trasformare il deserto e renderlo fertile e produttivo. In particolare, verranno descritte le esperienze legate all’uso dell’acqua e delle energie e verranno illustrati molti progetti sostenibili sui temi della desalinizzazione, dello sviluppo dell’agricoltura e delle risorse ittiche. Il padiglione avrà la forma del sambuco, la tipica imbarcazione kuwaitiana, stretta e lunga, e presenterà i tre volti del Kuwait: all’ingresso, la sabbia del deserto e le vele; all’interno, un camminamento alla scoperta del paese, delle sue risorse e delle sue tecnologie per l’agricoltura, la desalinizzazione dell’acqua del mare e il riuso dell’acqua e l’energia ricavata dalle fonti rinnovabili; al termine i visitatori usciranno in un giardino. Il padiglione occuperà 1.423 mq su tre piani (terreno, primo e secondo) nel lotto di 2.790 mq complessivi situato tra i padiglioni di Germania e Stati Uniti. La facciata laterale di 1.100 mq è stata progettata come una serra  e permetterà di vedere le piante idroponiche coltivate con l’idrocoltura all’interno della struttura. Le vetrate saranno rivestite da una pellicola semitrasparente che filtra i raggi solari. Nel padiglione, anche un souk tradizionale con i prodotti tipici. Il cantiere aprirà a giugno e l’opera sarà consegnata ad aprile 2015. A regime, impiegherà circa 300 persone per i sei mesi dell’Esposizione Universale di Milano.

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