28 Marzo 2024, giovedì
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Reputazione delle università, la classifica delle migliori: top 10 in mano a Usa e Inghilterra. Italia fuori

Metodo diverso, stesso risultato. Il World Reputation Rankings di Times Higher Education, variante “d’opinione” della più nota classifica sulle migliori università mondiali, riconsegna a Usa e Regno Unito il primato nella qualità accademica: la top 10 è dominata dai supercollege nordamericani (Harvard, Mit, Stanford, Berkeley, Princeton, Yale, California Institute of Technology, Ucla) e inglesi (Oxford e Cambridge). Nessuna traccia dei poli italiani nelle 100 posizioni totali: i nostri atenei, già condannati da altri ranking per finanziamenti e outlook internazionale, perdono terreno anche tra i più di 10.500 giudizi accademici raccolti tra studiosi di tutto il mondo nel 2013. Harvard si conferma al primissimo gradino del podio. Rispetto al suo risultato, preso a modello con base 100, seguono Mit di Boston (90,4), Stanford University (74,9), Cambridge (74,3), Oxford (67,8), Berkeley (63,1), Princeton (35,7), Yale (30,9), California Insitute of Technology (29,2), Ucla (28,8). “Solo” 11esima Tokyo (27,7), nell’edizione dello scorso anno unica istituzione non nordamericana o britannica tra le prime 10. L’università italiana resta fuori dalla classifica, in una graduatoria che confina Humbdolt-Universitat di  Berlino e Sorbona di Parigi tra la 71esima e l’80esima posizione. I punteggi esatti dalla 50esima posizione in giù non sono disponibile, perché – a detta di Reuteurs – lo scarto è “troppo ristretto” per essere evidenziato.

La classifica sarà lanciata su scala mondiale domattina, a Tokyo, come primo step di una due giorni sul «management reputation» nell’istruzione superiore. A differenza del World University Ranking, l’indice sull’eccellenza accademica redatto con la consulenza di Thompson Reuteurs, la graduatoria si basa esclusivamente su «opinioni soggettive – anche se opinioni di riconosciuti e apprezzati accademici». Quindi pesanti quanto basta per influenzare gli stakeholder, tra i target principali delle griglie di valutazione del Times e degli altri ranking di categoria più influenti. La top 100 emersa nel 2014 è il frutto di 10.536 responsi ad altrettanti questionari, somministrati in un totale di 133 paesi. Gli intervistati devono indicare i 15 atenei che giudicano migliori, in base alla propria esperienza, nei macrosettori di scienze sociali, ingegneria e tecnologie, discipline umanistiche, discipline cliniche e sanitarie e scienze della terra. I risultati, comunque, restano soggettivi. Nella definizione fornita dal Times Higher Education, nella tipologia di domande avanzate («Dove manderesti i tuoi laureati più brillanti?») e, soprattutto, nella distribuzione geografica di chi ha risposto.

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