23 Aprile 2024, martedì
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Inps, giro di vite sul Durc

Estate di fuoco per i datori di lavoro. L’Inps, infatti, sta per avviare la verifica del possesso del Durc da parte dei datori di lavoro che hanno fruito di agevolazioni contributive. Il controllo, che copre un periodo di sei anni (ossia da gennaio 2008, da quando è obbligatorio il Durc per gli incentivi, fino a maggio 2014), avverrà in tre tranche: maggio, giugno e settembre. Chi ha fruito di agevolazioni e ha irregolarità pregresse (mancato invio Dm 10, Uniemens, omesso versamento di contributi ecc.) sarà invitato a sanare la situazione entro 15 giorni. In mancanza scatterà l’esclusione definitiva dal bonus con contestuale richiesta di rimborso di quanto fruito più le sanzioni. A spiegarlo è lo stesso istituto nel messaggio n. 2889 di ieri. Durc interno. L’operazione rientra in un piano di ammodernamento del processo di gestione del cosiddetto Durc interno. La legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) subordina i benefici normativi e contributivi al possesso, da parte dei datori di lavoro, del documento unico di regolarità contributiva. La verifica di tale presupposto è fatta direttamente dall’Inps, senza però l’emissione di un Durc vero e proprio («formale»), ma con la creazione di un Durc virtuale («interno»). Gli esiti di tale Durc sono indicati dall’Inps nel «cassetto previdenziale aziende» mediante l’accensione del semaforo: verde (Durc ok), giallo (situazione di irregolarità e avvio richiesta regolarizzazione) o rosso (Durc negativo, in assenza di regolarizzazione). In precedenza invece era il datore di lavoro che dichiarava il possesso della regolarità contributiva nella denuncia contributiva del mese in cui faceva richiesta degli incentivi.

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