27 Aprile 2024, sabato
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M5S nel caos tra espulsioni e rischio di scissione

Precipita nel caos il Movimento 5 Stelle. Dopo una lunga assemblea dai toni concitati, all’una di notte i parlamentari 5 stelle hanno votato a favore dell’espulsione dei quattro senatori dissidenti Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista. Ma come prevede il regolamento, l’ultima parola l’ha detta la Rete nel tardo pomeriggio di ieri. E Il risultato della consultazione on line degli attivisti, pubblicato sul sito Beppegrillo.it, è netto: “Hanno partecipato alla votazione 43.368 iscritti certificati. 29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione. 13.485 hanno votato contro”. Un verdetto netto nei numeri della Rete, ma che ha davvero certificato la spaccatura completa del M5S. Non soltanto perché nell corso del’assemblea notturna la decisione votata a maggioranza da deputati e senatori M5S si era conclusa con 73 sì, 35 no e 11 astenuti per l’espulsione di Battista; 67 sì, 30 no e 13 astenuti per quella di Bocchino; 70 sì, 35 no e 9 astenuti per l’espulsione di Orellana e infine 77 sì, 33 no e 11 astenuti per la ‘cacciata’ di Campanella. Ma anche e soprattutto perché dopo la conferma del verdetto da parte dei militanti in rete, i quattro si sono detti pronti a rassegnare le dimissioni da senatori e si sono riuniti con altri cinque colleghi pronti a rassegnare le dimisioni, in contemporanea con la riunione del gruppo per così dire ufficiale del M5S. Mentre il deputato Alessio Tacconi ha annunciato: “Esco dal gruppo dei 5 Stelle alla camera e con me ci sono altri cinque deputati”.
Insomma, una scissione in piena regola, con ujna ventina di parlamentari pronti a lasciare tra lacrime, accuse reciproche e lancio dell’epiteto “fascisti” da parte dei dissidenti costretti a uscire all’indirizzo di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Addirittura alcuni deputati e senatori hanno denunciato la falsità delle proprie firme apposte sulle mozioni di sfiducia individuali presentate oggi dal M5S al senato nei confronti dei ministri del lavoro e dello Sviluppo economico Giuliano Poletti e Federica Guidi.

Il Post di Grillo contro i dissidenti

Dopo l’assemblea Beppe Grillo aveva lanciato sul suo blog il referendum tra gli iscritti che avrebbero dovuto decidere se confermare o meno la decisione dei parlamentari. “Dopo svariate segnalazioni dal territorio di ragazzi, di attivisti, che ci dicevano che i 4 senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male – scrive Grillo – i parlamentari del M5S hanno fatto un’assemblea congiunta decidendo l`espulsione dei suddetti senatori”. “A me dispiace – confessa il comico genovese – perché in fondo non c`è niente di drammatico, però non sono più in sintonia con il MoVimento: ‘fate alleanze …perché non ha fatto alleanze con Letta … perché non fate’. Tutte persone che sul palco quando c`ero io dicevano esattamente il contrario, dicevano: ‘a casa tutti’, facevano degli olà che fulminavano. Sono cambiati, si cambia, non è mica detto. Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello. Non capisco le motivazioni ideologiche: ‘Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall`alto, il blog di Casaleggio’. Queste sono cazzate, non sono motivazioni ideologiche”. “Adesso – prosegue Grillo – deciderà la rete, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Abbiamo una battaglia: dobbiamo vincere le europee e le vinceremo. Daremo il sangue per le europee. Daremo il sangue sulle strade: molti di voi andranno sui palchi di tutti i comuni. 4 mila comuni e due regioni vanno alle elezioni, abbiamo le europee. Non ci possiamo permettere ancora di parlare di gente che bisbiglia ai giornali, dopo 5 minuti che hai parlato sei sul giornale con il titolone.
Basta queste cose qui, se vogliono fare un partito con il Corriere, la Repubblica, Libero e l`Unità se lo facciano… e i talk show… che vadano pure ai talk show! Avranno adesso una grande trasparenza sui media, benissimo! E attraverso loro i media arriveranno forse a scalare ancora qualche posizione sulla libertà di stampa, siamo al settantesimo e magari con loro andremo al settantunesimo. Noi andiamo avanti, con cuore.
Coraggio e vinceremo! Grazie a tutti”.

Il rimescolamento nella maggioranza

Certo è che la probabile scissione e la formazione di gruppi parlamentari distinti finirà per rimescolare in qualche modo il panorama politico e soprattutto cambierà le carte in tavola della maggioranza di governo. Non è un caso che i giornnali vicini a Silvio Berlusconi abbiano attaccato il M5S, con titoli come “Gli utili idioti”, sottinteso, di Renzi) e che alltri come il Fatto Quotidianoabbiano parlato di “Tre maggioranze” per il premier: la prima, naturalmente, è quella che sostiene l’esecutivo, con nove partiti. Poi la seconda per le riforme istituzionali, con Pd e Forza Italia alleati. La terza, appunto, quella che Renzi potrebbe ritrovarsi se i fuoriusciti da M5S guardassero a sinistra, siavvicinassero a Sel e ai Civatiani del Pd e contribuissero appunto alla nascita di una nuova ala sinistra disposta a sostenere l’esecutivo e quindi a neutralizzare l’importanza e il peso specifico di Ncd. Un quadro comunque dai contorni ancora indistinti e che il Pd osserva con prudenza, come ha detto il capogruppo al senato Luigi Zanda: “Un confronto con i dissidenti non è solo possibile, ma necessario”, ha detto il presidente dei senatori democrat. “Se i Cinque Stelle fossero collaborativi sulle regole del gioco dovremmo cercare un’intesa anche con loro, la Costituzione si cambia tutti insieme”. Anche Roberto Giachetti, considerato da Renzi il possibile ambasciatore del Pd nel confronto con il M5S, dopo avere chiarito che nello scambio di biglietti tra Renzi e e il vicepresidente di M5S Luigi di Maio, in cui veniva fatto il suo nome come possibile interlocutore non c’è nessun inciucio, è “tutto alla luce del sole”, ha spiegato: “Sono interlocutori politici anche se stanno all’opposizione e credo che loro apprezzino che mai una volta ho cercato di fare scouting “, ha sototlineato. Mi è capitato di difenderli come di attaccarli ma non ho mai l’atteggiamento del professore con gli scolari che hanno un po’ tutti”. Certo, ammette, “è difficile dialogare con loro, c’e’ troppo bullismo”

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