12 Novembre 2024, martedì
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Renzi-Napolitano, Forza Italia sente puzza di bruciato. Resta il nodo all’Economia: Alfano non vuole scherzi

Forza Italia sente puzza di bruciato. “La cosa che mi ha turbato di più sono quelle due ore al Quirinale: mi sembrano un po’ troppe. Segno di un’invasività del Colle nei confronti della formazione del nuovo governo”. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a “Radio Anch’io”, su Radio Uno, si unisce al coro di quanti sospettano un interessamento attivo del Quirinale sulla formazione della squadra di governo di Matteo Renzi, in particolare per quanto riguarda la casella dell’Economia. Si dice che le proposte finora avanzate dal premier incaricato non soddisferebbero il capo dello Stato. Ovviamente, siamo nel campo delle ipotesi che ha campo aperto in queste ore che dividono Renzi dalla presentazione del nuovo governo.

“Lo dico con grande serietà e grande determinazione: forse sarebbe il caso di tornare ai ruoli corretti previsti dalla Costituzione. Il presidente del Consiglio incaricato propone i ministri, la nomina la fa il Colle. Però due ore, che probabilmente hanno riguardato maggioranza, nomine, e così via, mi sembrano francamente un po’ troppe. Sarebbe il caso di tornare nell’alveo ordinario di un’interpretazione corretta della Costituzione”, aggiunge Brunetta, “ciascuno faccia la propria parte, ciascuno faccia il proprio ruolo: il presidente della Repubblica rispetti la Costituzione così come rispetti la Costituzione il presidente del Consiglio incaricato. Non è bene che ci siano forzature, né da una parte né dall’altra”, conclude Brunetta.

Renzi era salito al Colle ieri sera, per riferire al capo dello stato sulle consultazioni che si sono concluse dopo il colloquio surreale con il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo e dopo l’incontro di un’ora con il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

Resta, dunque, il nodo Economia. Nulla è ancora definito su chi sarà il futuro ministro dell’Economia.

Alfano non vuole scherzi. “Noi abbiamo detto alcuni no molto chiari e molto fermi che riguardano sia il programma che l’assetto di governo”. Così il leader di Ncd, Angelino Alfano, al termine della riunione dei gruppi parlamentari. “Abbiamo detto no alla patrimoniale. Noi non vogliamo alla giustizia un giustizialista e non vogliamo all’economia qualcuno che sia particolarmente affezionato alle tasse. Qualcuno che ritenga che l’incremento fiscale sia una politica di sviluppo. La vera priorità in questo momento è la diminuzione delle tasse”.

A Brunetta risponde Debora Serracchiani secondo la quale “l’agenda di governo non la dettano né De Benedetti né Napolitano, ma se Renzi va al Quirinale si stanno facendo le cose che sono previste dalla Costituzione. Incontra il presidente della Repubblica che ha un ruolo di equilibrio fondamentale e devo dire che in questo senso Renzi ha instaurato un ottimo rapporto con Napolitano, perché e’ importante che condivida le riforme che stiamo impostando. E quindi che le appoggi dando anche tutta la sua credibilità internazionale a queste riforme”.
Per il Pd la parola d’ordine è credibilità. Dice, infatti, Filippo Taddei, responsabile economico del Pd: “Sulla scelta del ministro dell’Economia conta solo la credibilità del nome e delle scelte economiche che verranno prese.Ci sono ministri tecnici o politici che possono assolvere tranquillamente ai loro compiti”.

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