28 Marzo 2024, giovedì
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La “repubblica” degli scimpanzé: costruiscono tane a terra e utensili

Tane costruite in terra, utensili e caccia ai leopardi. Non si tratta di un nuovo ominide vissuto anni fa, ma della “repubblica” degli scimpanzé scoperta nella foresta del Congo dai ricercatori del Max Planck Institute di Lipsia. Nessun contatto con l’uomo per queste scimmie che vivono nella foresta incontaminata dell‘Africa, una razza mai osservata prima.
Enrico Franceschini su La Repubblica spiega:

“Una leggenda delle tribù indigene delle aree più vicine sosteneva che fossero scimmie giganti che uccidono i leoni e ululano alla luna. Ora la prima spedizione scientifica che si è avventurata nella zona ha scoperto la verità dietro il mito: sono primati insolitamente alti e robusti per la famiglia degli scimpanzé, che danno la caccia ai leopardi, fanno tane a terra anziché sugli alberi, mettono i maschi più forti a fare la guardia attorno al proprio accampamento per difendersi dall’assalto di bestie feroci, insegnano ai piccoli a usare utensili rudimentali per scacciare gli insetti e sono golosi di lumache, di cui rompono il guscio spaccandolo sulle rocce”.
Questi scimpanzé particolarmente evoluti e intelligenti sono stati studiati dai ricercatori tedeschi e inglesi del Max Plank Institute di Lipsia guidati dal primatologo Cleve Hicks dal 2007 e i loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Biological Conservation. Gli scienziati hanno percorso centinaia di chilometri nella foresta africana per piazzare telecamere e recuperarle, così da osservare le scimmie nella loro quotidianità.
Nonostante la popolazione di scimpanzé in Africa sia stata decimata dall’uomo, passando da milioni di esemplari a poche centinaia di migliaia, la comunità di Bili-Uele è incontaminata e rara:
“Nel profondo di quella foresta, gli scimpanzé hanno potuto evolversi per milioni di anni come se davvero abitassero su un altro pianeta: così sono scesi dagli alberi, sono cresciuti di statura, hanno iniziato a usare bastoni, a cacciare e difendersi in gruppo, insomma a usare sempre di più il cervello. Ora, avvertono gli scienziati che li hanno scoperti, il rischio è che l’area sia invasa progressivamente dall’uomo, che li caccia, li cattura e li stermina, sebbene siano ufficialmente una specie protetta”.

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