20 Aprile 2024, sabato
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Walmart inventa l’ipernegozietto

Un piccolo negozio con l’assortimento di un supermercato, anzi, di un ipermercato con oltre 100 mila prodotti. Impossibile? Invece è quello che sta sperimentando il re dei discount statunitense, Walmart. Un ecosistema, grazie al quale i suoi superstore riforniranno in giornata i negozi più piccoli con i prodotti richiesti dal cliente, mentre dal sito di e-commerce del gruppo arriveranno in due giorni le merci dell’assortimento online.
Walmart, insomma, userà tutta la propria potenza di fuoco per attrarre clienti anche nei centri minori dove si è fatto superare in questi anni dal concorrente Dollar Store. Il piano non si limita però a fare ecosistema fra tutti i punti vendita esistenti, perché nei prossimi 12/18 mesi il gruppo intende far crescere il numero dei piccoli store fino ad arrivare a 500 dai circa 300 attuali.

La scenografia è quella tipica dell’America rurale, dell’Arkansas, per esempio, dove i primi test sono iniziati molti mesi fa. Gli abitanti di Gravette, un paesino da 2.300 anime nella contea di Benton, possono fare la spesa di tutti i giorni nel locale Walmart Express, ma anche comprare tutti gli altri prodotti a scaffale nel Supercenter di Bentonville, a 28 chilometri di distanza. Chi voglia di più, però, può anche acquistare online da casa e passare a ritirare successivamente.
Quelli citati sono due dei format che la catena intende far lavorare in sinergia. I Walmart Express sono i negozi più piccoli, con una superficie non più grande di 1.400/1.500 metri quadrati, mentre i Superstore raggiungono i 17/20 mila metri quadrati. A questi si aggiungono i Neighborhood market stores, una via di mezzo, negozi di vicinanza da 3.500 metri quadrati.
Oggi Walmart ha giusto 20 Express Stores e 300 Neighborhood Markets, e sono questi spazi più piccoli quelli su cui ha prestato maggiormente il fianco alla concorrenza di Dollar Store e altri, che hanno aperto nell’America rurale qualcosa come 11 mila punti vendita. L’abbassamento delle stime sugli utili che il gigante ha annunciato ieri, dovuto al calo delle vendite, non dipende certo solo da questo, ma la debolezza è già stata sottolineata più volte dai manager.

Non è solo una questione di piccoli centri rurali, comunque. In realtà anche negli Usa ci si è resi conto che pure le famiglie che vivono nelle grandi città spesso oggi preferiscono fare la spesa acquistando meno prodotti per volta ma più di frequente. Non serve quindi andare sempre in un iperstore, basta il supermercato di quartiere. Una tendenza, peraltro, che si è manifestata anche in Italia. Se si aggiunge che con il modello di Walmart la convenienza fra il piccolo e il grande punto vendita dovrebbe essere la stessa, il quadro è completo.
Secondo il ceo di Walmart America, Bill Simon, un Express del gruppo che unisce l’offerta di un Superstore e dell’online, frutta in termini di vendite dal triplo al quintuplo rispetto a un Dollar Store. Se si considera un Neighborhood Market il valore si moltiplica addirittura per dieci. E questo avendo per giunta costi di superficie occupata nettamente minori.

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