Conto alla rovescia per la rivoluzione dell’imposta di registro sulle compravendite immobiliari: dal 1° gennaio saranno previste solo tre aliquote proporzionali che assorbiranno anche l’imposta di bollo, i tributi speciali catastali e le tasse ipotecarie, mentre le imposte ipocatastali saranno ridotte a 50 euro ciascuna. In genere, il prelievo fiscale sarà, quindi, più leggero, ma non in tutti i casi. Spariranno, infatti, quasi tutte le agevolazioni, per esempio quelle per gli immobili storici e per le imprese di trading. Aumenterà, inoltre, da 168 a 200 euro l’importo delle imposte fisse di registro e ipocatastali. Tutto questo per effetto delle disposizioni del dlgs n. 23/2011, come modificato dalla legge di stabilità 2014, e del dl n. 104/2013.
L’aumento delle imposte fisse. L’art. 26, comma 2, del dl n. 104/2013 ha elevato a 200 euro l’importo di ciascuna delle imposte di registro, ipotecaria e catastale stabilito nella misura fissa di 168 euro da disposizioni vigenti prima dell’1/1/2014. L’aumento non riguarda, naturalmente, solo gli atti immobiliari, ma tutti gli atti sottoposti a registrazione (per esempio, atti societari). Il nuovo importo di 200 euro si applicherà agli atti giudiziari pubblicati o emanati, agli atti pubblici formati, alle donazioni fatte e alle scritture private autenticate a partire dal 1° gennaio 2014, alle scritture private non autenticate e alle denunce presentate per la registrazione da tale data, nonché alle formalità di trascrizione, iscrizione, rinnovazione eseguite e alle domande di annotazione presentate a decorrere dalla stessa data.