7 Ottobre 2024, lunedì
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M5S: Raccolta differenziata, a Bari è soltanto uno spot di facciata

logobhaMancano ormai pochi giorni alla scadenza della prima rata della TARES e l’Amministrazione Comunale è già all’opera per far ingoiare la pillola amara ai baresi con una serie di azioni che tenderanno ad addossare ad altri le proprie responsabilità.
Sia chiaro che NON E’ l’introduzione della quota per le spese indivisibili che ha fatto lievitare il conto della nuova Tariffa sui rifiuti, ma determinante è stato aver eluso l’obbligo di attivare la raccolta differenziata che, nel Comune di Bari, è oramai attestata – nel 2013 – a una “illegale” quota del 25%, contro il 65% previsto dall’art. 205 del D. Lgs. N. 152/06 entro il 31.12.12.
Il rientrare nella citata percentuale di raccolta differenziata avrebbe certamente generato un risparmio per i cittadini che avrebbero visto così ridursi il costo di un servizio che oggi ha, invece, raggiunto un livello talmente alto da essere insostenibile per molti baresi.
Per aumentare la quota di Raccolta Differenziata la nostra amministrazione pensa che sia sufficiente convocare una conferenza stampa in cui il Presidente dell’AMIU Gianfranco Grandaliano, fresco di un convegno di Federambiente a Roma, presenti un rapporto, preparato da Bain & Co. per Federambiente, per analizzare la situazione della raccolta differenziata in Italia. E poi, per sensibilizzare la cittadinanza, presentare uno spot (ma quanto ci costa?). Il risultato sembra ovvio e scontato: per migliorare le performance di una Raccolta Differenziata dalle percentuali ridicole, giustamente altro non si può fare che affidarsi a un comico affermato.
Oramai appare chiaro che l’attuale Amministrazione, in tema di Raccolta Differenziata, sembra un dilettante allo sbaraglio, con zero idee e tanta confusione.
Da quanto apprendiamo dalla nota presente sul sito del Comune, il Presidente Grandaliano avrebbe “evidenziato” le buone pratiche dell’AMIU, quando invece avrebbe dovuto sottolineare le buone pratiche presentate dagli ALTRI enti presenti al convegno, tra i quali AMA che si occupa della RD a Roma, una città “appena” più grande di Bari, e che ha avviato la PAP (Porta A Porta) in 5 dei 15 Municipi (interessando oltre 400 mila residenti, più dell’intera popolazione di Bari), o di Veritas (Venezia), con 200 mila utenti raggiunti dalla PAP.
A Bari, invece di incentivare i cittadini all’utilizzo di buone pratiche che consentano risparmi sul costo del servizio e benefici all’ambiente, i nostri Amministratori continuano a ripetere che la raccolta differenziata aumenti il costo del servizio.
A nostro avviso È ESATTAMENTE VERO IL CONTRARIO, in quanto differenziando si risparmiano i costi di smaltimento in discarica, quelli relativi al pagamento dell’ecotassa, si riducono notevolmente i costi di spazzamento e si recuperano risorse dalla vendita dei materiali riciclati.
Siamo certi che, in questo momento, i cittadini baresi, quanto a informazione, siano più avanti dei nostri Amministratori. Come esempio, proprio a Roma il Presidente Grandaliano ha potuto ascoltare l’esperienza del Comune di Ciampino che controbilancia i maggiori costi della raccolta PAP con il ricavato dalla vendita del materiale e dai minori costi derivanti dallo smaltimento in discarica (e non si venga a dire che Ciampino ha solo 50 mila abitanti). Fantastica o, per meglio dire, fantasiosa ci appare la frase del presidente dell’AMIU:
A breve, comunque, l’azienda incrementerà il servizio di raccolta domiciliare della frazione umida presso fruttivendoli, ristoranti e mercati; effettuerà il posizionamento di nuovi contenitori più capienti; realizzerà nuove isole ecologiche nei quartieri Picone, Poggiofranco, Carrassi e San Pasquale; attiverà centri di rilevazione della quantità dei rifiuti domestici ai fini di una possibile riduzione della tassa sui rifiuti; infine estenderà la raccolta della frazione umida a Bari vecchia Più in là è prevista anche la realizzazione in città di impianti termici ad energia solare e un impianto fotovoltaico da 60 Megawatt.”
Peccato che egli stesso abbia affermato che l’AMIU non sempre differenzia l’umidoin quanto il costo dello smaltimento presso i centri di raccolta attrezzati supera i 90 euro, e quindi, per contenere i costi, lo stesso viene smaltito in discarica con l’indifferenziato. Ci auguriamo che non sia più così, ma non ci è dato saperlo in quanto la trasparenza certamente non è una virtù di questa amministrazione.
Per quanto concerne le isole ecologiche e i cassonetti, il Presidente dell’AMIU probabilmente si riferiva alla raccolta di prossimità, il cui sottotitolo è “più inquini e più paghi” che nulla ha a che vedere con la raccolta differenziata porta a porta a tariffa puntuale, con la quale “più ricicli e meno paghi”.
Da notare, anche, che l’impianto fotovoltaico da 60 Megawatt richiederebbe almeno 120 ettari di terreno. Per tale ragione crediamo che ci sia un refuso nella nota e che nessuno si sia reso conto che forse avrebbero dovuto scrivere 60 Kilowatt (l’ufficio stampa rilegge i comunicati prima di distribuirli?)
Dunque, il “più ricicli meno paghi” è un principio di derivazione europea che non potrà essere raggiunto con i concetti che l’AMIU si ostina a voler applicare a Bari in quanto  il “rifiuto“ deve essere ormai considerato una risorsa; non un costo per la comunità, ma un bene che ci porti verso “una società a rifiuti zero”, dove gli utenti paghinoesattamente quanto del servizio usufruiscono, in base alla produzione effettiva dei rifiuti non riciclabili avviati a raccolta / smaltimento.
Quest’Amministrazione non pensi di salvarsi grazie alla sanatoria-vergogna del Governo Letta che, tramite l’articolo 18 del collegato ambientale alla Legge di stabilità, introduce una modifica normativa che ha però l’effetto di una generale sanatoria, in quantosostituisce le scadenze degli obiettivi di legge fissati ormai sette anni fa e le differisce nel tempo, sgravando di riflesso da eventuali azioni di responsabilità gli Amministratori che, nel frattempo, non li hanno rispettati, in quanto l’Amministrazione Comunale e l’AMIU sono i soggetti responsabili della gestione dei rifiuti e dovrebbero assumersi le responsabilità senza scaricare su altri il fallimento della loro politica inerente la Raccolta Differenziata, e soprattutto senza far pagare ai cittadini le loro inadempienze.
A tal proposito vanno lette attentamente le parole dell’Assessora Maugeri:
L’amministrazione comunale – ha dichiarato l’assessore Maugeri – sta compiendo ogni sforzo possibile per realizzare quel difficile percorso culturale, operativo e gestionale sulla grande sfida della raccolta differenziata che, insieme ad altre amministrazioni, siamo chiamati a percorrere. Va ricordato infatti che la raccolta differenziata richiede grandi investimenti futuri che però non sempre garantiscono il ritorno previsto. Ma nonostante tutto grandi passi avanti sono stati compiuti”.
Già da molti anni l’attuale amministrazione era stata chiamata a intraprendere un percorso di cambiamento culturale, come hanno fatto altri Comuni italiani, ma oggi i risultati sono investimenti dell’AMIU e dell’Amministrazione verso spot pubblicitari. Di questo passo siamo certi che il bilancio sarà negativo.
L’amministrazione sostiene che “grandi passi in avanti siano stati compiuti” e di fatto, quando si tocca il fondo, anche un piccolo salto ha un impatto in percentuale molto alto, ma raggiungere il 25% di RD a fine 2013 è un indicatore scandaloso, e di certo non è abbastanza per questa città dopo ben 8 (OTTO) anni della stessa gestione di centrosinistra. Se quello che il Comune e l’AMIU stanno facendo è “ogni sforzo possibile” per intraprendere un percorso di cambiamento culturale certamente non lo otterranno con spot pubblicitari. Bene farebbero invece a rivedere completamente tale percorso, magari allineandolo a quello che altri Comuni italiani hanno fatto perché di questo passo siamo certi che il bilancio non potrà che essere negativo.
Vorremmo inoltre ricordare al Presidente dell’AMIU che il MoVimento 5 Stelle attende ancora una risposta in merito alla costruzione dell’impianto di produzione di CSS (combustibile solido secondario, bruciato abitualmente nelle cementerie) e alla Valutazione di Impatto Ambientale inerente la costruzione del biodigestore anaerobico (impianto che brucia gas metano prodotto dalla decomposizione della frazione umida dei rifiuti e produce energia elettrica).
A breve consegneremo al Presidente del Consiglio Comunale una petizione popolare per chiedere che sia ritirata la delega all’ambiente all’Assessora Maugeri. Ci auguriamo che i  Consiglieri Comunali la votino al fine di dimostrare che non fanno l’interesse dei partiti ma  quello dei cittadini.
Trasmesso e pubblicato
Vincenzo Madetti
MoVimento 5 Stelle Bari
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